È la storia – quasi – infinita quella della nave “Diciotti” al centro della cronaca esplosa la scorsa estate.
Dopo un primo round, comincia il secondo con Il Tribunale dei ministri di Catania che ha chiesto l’autorizzazione a procedere contro il ministro Matteo Salvini, per la vicenda dei migranti a bordo della nave militare della Guardia costiera. La decisione del Tribunale dei ministri di Catania di processare il leader della Lega per aver «abusato dei suoi poteri» tenendo per 5 giorni 177 migranti a bordo della nave Diciotti «in condizioni psicofisiche critiche» per motivi «meramente politici». Subito la replica del Ministro con una diretta sui social che ha scatenato simpatizzanti e avversari a colpi di hashtag #SalviniDimettiti vs #SalviniNonMollare che ha diviso l’Italia e a sostegno del Ministro, lo stesso ha dichiarato: «Oggi mi avete riempito di #SalviniNonMollare, grazie! Tranquilli, io non mollerò mai. Sempre con un obiettivo: fare gli interessi degli italiani. Se voi ci siete, Io ci sono!». Matteo Salvini in queste ore ha incassato anche la solidarietà della destra francese di Marine Le Pen che ha definito una «vergogna quei giudici politicizzati che lo perseguono e vogliono impedirgli di mettere fine all’invasione migratoria». Il Tribunale dei ministri ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei confronti del titolare del Viminale, sconfessando il procuratore Carmelo Zuccaro che invece aveva chiesto l’archiviazione.
