Un evento costruito dal basso. Cittadini, organizzazioni, scuole, da chi ogni giorno mette in campo azioni di prossimità e partecipazione civile per migliorare l’economia e la visibilità di Catania.
Su questi ingredienti la seconda edizione della Biennale della Cittadinanza Attiva, patrocinata dal Comune di Catania e dall’Università degli Studi di Catania, che è stata presentata oggi nella Sala Giunta di Palazzo degli Elefanti, è pronta ad animare il Monastero dei Benedettini dal 29 al 31 gennaio 2019.
“In questo periodo particolarmente difficile per la città di Catania, – ha dichiarato il Sindaco Salvo Pogliese – l’amministrazione pubblica ha bisogno di accogliere consigli e critiche da parte di tutte le realtà associative che ogni giorno restituiscono al territorio esempi concreti di sviluppo. Il loro lavoro costituisce un vero e proprio patrimonio che cercheremo di valorizzare, implementando i percorsi di confronto con il Terzo Settore”.
Dai laboratori di arte e legalità a quelli di riciclo, dalla clownterapia allo yoga della risata, il programma è ricco di attività didattico-ricreative, oltre 28, realizzate dagli Istituti scolastici di Catania, ai quali si aggiungono 6 focus nei quali toccare dal diritto al lavoro a quello alla casa passando per gli strumenti di partecipazione fino al rapporto tra giovani e imprese. A fare da contorno 5 performance culturali e una mostra permanente realizzata con i prodotti più significativi delle scuole e associazioni cittadine.
“Per il Comune di Catania, partecipare a questo tavolo di confronto con chi promuove e vive ogni giorno la cittadinanza attiva, è un’occasione unica – ha aggiunto l’Assessore Barbara Mirabella –. La nostra città è ricca di esempi di rigenerazione urbana e luoghi restituiti alla Comunità, grazie al lavoro costante delle associazioni. Queste esperienze devono essere lo strumento per sviluppare tra i giovani un forte senso civico, educarli ad essere cittadini attivi e lavorare affinché possano considerare il loro quartiere come luogo dove mettere in campo talento e creatività, costruendo così’ il loro bagaglio relazionale, culturale e umano”.
Protagonisti indiscussi saranno proprio i giovani, un modo per accompagnarli verso una visione diversa della società e che li veda protagonisti nella costruzione del bene comune.
Il cuore della Biennale nelle parole di Renato D’Amico, Professore Ordinario Unict e ideatore dell’evento “Parlare di cittadinanza attiva significa analizzare tutte le politiche che riguardano il ruolo attivo del cittadino, le classi sociali, politiche, culturali, ambientali ed economiche. Per questo la Biennale riunisce una moltitudine di attori che si occupano di beni culturali, imprenditoria sociale, sostenibilità ambientale, percorsi di legalità e inclusione sociale, con la straordinaria opportunità di fare rete e offrire spunti di riflessione non soltanto al Terzo Settore ma anche al mondo produttivo e agli enti pubblici”.
La Biennale della Cittadinanza Attiva è realizzata grazie al Comitato promotore costituito da: Fondazione Ebbene, Labirinto a Colori, IRiloC, CittàInsieme, CittadinanzAttiva, Anpe, Mosaico Cooperativa Sociale, C’era Domani Librino, Sunia, Gruppo IdeaAzioni, Inspire, con il supporto scientifico del CeDoc dell’Università di Catania.