Eravamo tanto amati, adesso non ci si fila più nessuno.
L’amara considerazione dell’adranita medio è tornata puntuale dopo l’annuncio dei giorni scorsi sul ‘negato’ raddoppio delle corsie da Adrano a Biancavilla della strada statale 284. Come ha spiegato l’assessore regionale alle Infrastrutture Falcone, per Adrano è previsto – al momento – solo l’ampliamento della strada.
Da Biancavilla a Paternò, invece, la messa in sicurezza ci sarà e si tradurrà nel raddoppio – da 2 a 4 corsie – del lungo tratto di strada che in questi anni ha seminato morte e dolore. Lungo la strada che da Adrano porta a Biancavilla della sicurezza si può fare a meno. Sconsolato il commento del sindaco di Adrano Angelo D’Agate, presente all’incontro di lunedì tenutosi a Biancavilla.
“Non condivido – ha affermato il primo cittadino – il principio che la nostra città, con i suoi 36 mila abitanti , non venga fornita di un’infrastruttura adeguata e sicura, per questo motivo mi farò sentire nelle sedi opportune. Sono sicuro che la Regione ed i vertici dell’ANAS capiranno le nostre ragioni e ci forniranno le risposte necessarie”.
Il sindaco, ovviamente, non c’entra nulla con la ingiustificata penalizzazione che arreca alla comunità un’opera ancora da realizzare. Fosse accaduto 30 anni fa, quando dalla sua D’Agate aveva il pieno sostegno dell’influentissimo presidente della Regione Rino Nicolosi, il raddoppio delle corsie sarebbe stata una certezza da incassare come un risultato per tutta la città. Il parquet e le fioriere avrebbero messo sulle corsie raddoppiate, commentano rassegnati e sconfitti gli adraniti.
Ora non più, perché Adrano – ci si perdoni l’espressione – non conta più un cazzo. Un meraviglioso declino l’ha cancellata perfino dalle mappe dell’Anas. Magari, c’è da augurarsi, si fa ancora in tempo ad apportare la modifica necessaria a quello che è ancora un progetto preliminare. Un tentativo che val la pena fare per ragioni oggettive e non certo di ‘campanile’. Tanto, il ‘rating’ e l’onore ormai sono perduti.