Continua il dibattito fra il consigliere comunale Giuseppina Ruocco e l’Amministrazione comunale sul rischio che il Comune di Bronte debba restituire 430 mila euro alla Regione per la discarica di Margiogrande.
Dopo il primo botta e risposta in Consiglio comunale dove il consigliere Ruocco ha annunciato di volere chiarimenti e l’assessore Giuseppe Di Mulo pronto a ribadire che il Comune non avrebbe dovuto pagare nulla, il consigliere aggiunge:
“Preciso che quanto dichiarato dall’ assessore Di Mulo non corrisponde a verità. Infatti l’Amministrazione Calanna avrebbe dovuto presentare istanza, attraverso l’Ufficio legale, per fissare un’udienza come comunicato all’Ente dall’avv. Pietro De Luca. Cosa che il Comune non ha fatto.
Pertanto decorsi inutilmente i termini utili per il deposito della richiesta di fissazione dell’udienza di merito il procedimento si è estinto. L’avvocato Pietro De Luca ha, giustamente, chiesto ed ottenuto la liquidazione a saldo della parcella. Sarebbe stato necessario sin dal 2018 accantonare tale somma in bilancio alla voce “fondo rischi”. Solo quando la Regione richiederà al Comune la restituzione della somma, il Consiglio Comunale dovrà esprimersi in merito al debito fuori bilancio. E’, pertanto, evidente la responsabilità della Giunta Calanna che ha provocato un danno economico alla nostra città e fatto approvare dal Consiglio Comunale un bilancio errato”.
“In verità – spiega l’assessore Giuseppe Di Mulo – l’argomento è già stato spiegato dal vice sindaco Messina nel Consiglio comunale di fine anno.
E’ giusto però ribadire, a beneficio del consigliere Ruocco, che ancora non era insediata, e dei cittadini che non hanno assistito alla seduta, che perenzione non vuol dire automatica restituzione dei 430 mila euro. O meglio, il fatto che il procedimento sia estinto, per usare le parole del consigliere Ruocco, non vuol dire dover pagare. Si dovrebbe, infatti, innestare un altro procedimento davanti al giudice ordinario dove noi potremmo avvalerci di tutta una serie di documenti che ci consentirebbero di opporci. Inoltre è chiaro a tutti che, innestando un ulteriore procedimento è reale la possibilità che arrivi la prescrizione. La Regione, ancora non ci ha chiesto nulla – conclude . e non vorrei che vi sia qualcuno che spinga Palermo a farlo per questioni politiche. In quel caso non saremo stati certo noi a provocare un danno al Comune”.