Sarà emessa oggi la sentenza, presso il Tribunale di Catania, nel processo a carico di Mamadou Kamara, 18 anni, l’ivoriano che il 30 agosto 2015 uccise a Palagonia (Catania) nella loro casa i coniugi Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez. Rosita e Manuela, figlie dei due coniugi, rimarranno a presidiare il Tribunale in attesa del verdetto, insieme a Paola Radaelli, presidente di Unavi, Unione Nazionale Vittime, che da tempo sta al fianco delle sorelle Solano.
Nella sua requisitoria, il 13 dicembre scorso, il procuratore di Caltagirone Verzera ha chiesto la condanna all’ergastolo per l’ivoriano.
Vincenzo Solano e Mercedes Ibanez, 68 e 70 anni, furono aggrediti nella loro casa in piena notte. Dopo aver ucciso l’uomo colpendolo alla testa, il giovane ivoriano Mamadou Kamara avrebbe anche violentato Mercedes, gettandola dal balcone quando era già morta o in fin di vita. Una rapina finita nel sangue compiuta, secondo l’accusa, dal 20enne all’epoca ospite del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo, inchiodato da una serie di prove raccolte dagli investigatori della polizia di Stato. Riprese delle telecamere, tracce trovate sul luogo del delitto, i pantaloni chiazzati di sangue in un borsone, il possesso di refurtiva. Quando fu fermato all’ingresso del Cara di Mineo, tra l’altro, indossava ciabatte e abiti di Vincenzo Solano, che gli stavano larghi. Ma lui, in carcere, continua a proclamarsi innocente. Oggi la sentenza.