Dopo l’annuncio della mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Bronte Calanna, fatto stamani dalla consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Valeria Franco, in serata arriva la risposta del vice sindaco di Bronte Gaetano Messina che regge l’amministrazione dopo il coinvolgimento di Calanna nell’inchiesta Aetna e la sospensione nei suoi confronti adottata dal Prefetto di Catania. La nota è stata diffusa dall’ufficio stampa del Comune di Bronte. Il Corriere Etneo la propone integralmente.
“A nome mio della Giunta e di tutti i consiglieri comunali di maggioranza – afferma il vice sindaco Messina – vi dico che con sdegno apprendiamo delle dichiarazioni della portavoce del Movimento 5 stelle di Bronte.
Premesso che ogni valutazione personale in merito alla vicenda giudiziaria che lo coinvolge spetta esclusivamente al sindaco Graziano Calanna, si vuole ricordare al M5S che lo status della sospensione dalla carica non equivale a decadenza e che in questo momento Bronte è guidato da un’Amministrazione che sta attuando il programma premiato dagli elettori in maniera chiara ed inequivocabile nel 2015.
Non capiamo quindi l’esigenza del M5S di tornare alle urne per garantire la democrazia. Piuttosto, ancora una volta, si evidenzia come il M5S interpreti le leggi ed il concetto di democrazia a modo proprio. Per questo spieghiamo ai Brontesi che, per un periodo ben definito, il vice sindaco può amministrare con tutti i poteri necessari per portare avanti il programma elettorale votato democraticamente dai Cittadini brontesi.
L’Amministrazione comunale e la maggioranza rispettano ogni posizione politica diversa, ma ricordiamo al M5S che i principi democratici e le leggi vanno rispettate sempre, anche quando non esprimono il proprio punto di vista.
Il silenzio, evidenziato nel comunicato come un fattore negativo, deriva esclusivamente dal fatto che l’Amministrazione è stata alacremente impegnata a lavorare, a testa bassa, per attuare il programma politico dell’Amministrazione Calanna. E ciò può essere testimoniato da alcuni dati ufficiali: il 60% di “differenziata” raccolta a dicembre 2018, le oltre 630 determine prodotte dagli uffici, le oltre 50 procedure di gara esperite.
Il M5s faccia pure la proposta di sfiducia da presentare in Consiglio comunale, se ha i numeri la proponga e la voti, ma non adduca motivazioni che, oltre ad essere false, nulla hanno a che vedere con la situazione personale del Sindaco, che saprà nei tempi e nei termini di legge far valere le proprie ragioni.
Appare strano inoltre, come, guardando la conferenza stampa del M5S, appaia chiara l’incompetenza di chi ritiene che il concetto di decadenza sia equivalente alla sospensione.
Infine, consideriamo l’appello del M5s, una mossa politica di bassissimo profilo, da parte di chi, non solo non vuole bene alla Città, ma fa il gioco di qualcuno che scalpita per tornare ad amministrare Bronte”.