La facciata in legno, le ampie vetrate e una tenda verde con su scritto ‘Corleone by Lucia Riina’.
Si presenta così il ristorante che Lucia Riina, l’ultimogenita del boss Totò Riina, morto il 17 novembre 2017 in carcere, ha aperto a Parigi. Indirizzo 19 Rue Daru per il ristorantino aperto a pranzo e cena e in cui gustare tipica cucina italiana. L’insegna verde riporta lo stemma di Corleone, un leone rampante con un cuore. La figlia del padrino corleonese, ancora residente nel grosso centro del Palermitano, da alcuni mesi non si vede più in paese. E su Facebook Lucia Riina, che sui social ha anche una pagina in cui espone i suoi quadri, il 30 novembre ha postato alcune immagini di Parigi con su scritto “Autunno a Parigi… e vita nuova”. A Corleone, nel regno che fu del capo dei capi, resta solo l’anziana madre, Ninetta Bagarella. Giovanni e Salvuccio, infatti, sono in carcere e l’altra figlia del padrino corleonese, Concetta, vive da tempo in Puglia.
“MAFIA SOUNDING”: BUSINESS MILIONARIO
Quello del mafia sounding a tavola è un business milionario che si estende dai ristoranti ai prodotti, dal caffè “Mafiozzo” stile italiano dalla Bulgaria agli snack “Chilli Mafia” della Gran Bretagna, dalle spezie “Palermo Mafia shooting” della Germania fino alla salsa “SauceMaffia” per condire le patatine e quella “SauceMaffioso” per la pasta scovate a Bruxelles nella Capitale d’Europa. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’apertura di un ristorantino nella capitale francese che si chiama “Corleone by Lucia Riina”. Oltre al caso eclatante della catena di ristoranti spagnoli “La Mafia” (“La Mafia se sienta ala mesa”) in tutto il mondo dal Messico a Sharm El Sheik, dal Minnesota alla Macedonia si trovano ristoranti e pizzerie “Cosa Nostra” mentre a Phuket in Thailandia c’è addirittura un servizio take-away. Ma nei diversi continenti ci sono anche i locali Ai Mafiosi”, “Bella Mafia” e “Mafia Pizza”. E su internet – continua la Coldiretti – è possibile acquistare il libro di ricette “The mafia cookbook”, comprare caramelle sul portale www.candymafia.com o ricevere i consigli di mamamafiosa (www.mamamafiosa.com) con sottofondo musicale a tema. Si tratta di un business che provoca un pesante danno di immagine al Made in Italy sfruttando – conclude la Coldiretti – gli stereotipi legati alle organizzazioni mafiose, banalizzando fin quasi a normalizzarlo, un fenomeno che ha portato dolore e lutti lungo tutto lo Stivale”.