Dichiarazione dello stato di calamità nazionale e un Piano regionale straordinario antisismico. Queste le iniziative decise dalla giunta della Regione Siciliana, riunita ieri in seduta straordinaria a Catania su proposta del governatore Nello Musumeci, a seguito del terremoto nell’area etnea. Contestualmente è stata avanzata al governo centrale la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza.
“Siamo intervenuti con rapidità – evidenzia Musumeci – come la gravità del caso richiedeva. Auspichiamo che adesso il governo centrale possa deliberare la nostra richiesta, insieme alle risorse necessarie per i primi interventi. Nel contempo, abbiamo approvato anche un Piano straordinario antisismico che prevede una ricognizione, da parte della Protezione civile regionale e del Genio civile, degli edifici strategici e del loro grado di sicurezza in caso di terremoto. Non abbiamo ancora il quadro chiaro dell’effettivo ammontare dei danni, perché i sopralluoghi sono solo all’inizio”.
Alla seduta della giunta ha partecipato anche il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, che ha relazionato sulla situazione dei luoghi a seguito delle prime verifiche eseguite insieme ai tecnici del Genio civile. Sei i Comuni piu’ colpiti: Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Santa Venerina, Viagrande e Zafferana Etnea, con una popolazione di circa 130mila persone. Le frazioni nelle quali si sono registrati i maggiori danni sono: Santa Maria La Stella e Lavinaio (ad Aci Sant’Antonio), Pennisi e Piano d’Api (Acireale), Linera e Cosentini (Santa Venerina), Fleri e Pisano (Zafferana Etnea).
Stasera alle 19 il Consiglio dei ministri. Tra i punti all’ordine del giorno la dichiarazione dello stato di emergenza per le zone colpite dal terremoto nella zona etnea.