Il computer della sua postazione di lavoro era il “grimaldello” per aprire i conti dei clienti dell’ufficio postale e spostare somme di denaro a suo piacimento. Con questo sistema, un’ex impiegata delle Poste di Adrano, una donna di 61 anni adesso in pensione, avrebbe ‘distratto’ circa 100 mila euro dai conti correnti di vittime ignare per depositarli in conti propri (in un caso, quello del fratello). La notizia è stata data dal quotidiano La Sicilia in un pezzo firmato da Vittorio Fiorenza.
Per la donna è stato chiesto il rinvio a giudizio. L’udienza si terrà a febbraio 2019.
I reati vanno dal peculato alla sostituzione di persona e accesso abusivo a sistema informatico.
A condurre le indagini è stato il Commissariato di Polizia di Adrano.
Le indagini hanno preso le mosse dalle segnalazioni di alcuni clienti che hanno notato ammanchi e operazioni anomale nei propri estratti conto.
L’impiegata accusata di essersi impossessata delle somme di denaro si occupava di consulenza finanziaria: a quanti chiedevano consigli per investire i proprio risparmi la consulente – secondo quanto ricostruito dagli investigatori – carpiva la buona fede e, in sostanza, dirottava su conti propri parte delle somme. Poste Italiane, accertate le operazioni fraudolente, ha rimborsato i risparmiatori truffati.