E’ stato parzialmente riaperto l’aeroporto catanese di Fontanarossa, dopo la chiusure dello spazio aereo dovute all’attività eruttiva dell’Etna (la foto di B. Behncke è pubblicata su ingvvulcani).
Vengono autorizzati solo quattro movimenti aerei l’ora, al momento previsti solo in arrivo. Intanto anche nel giorno di Natale sono proseguite le scosse di terremoto: dalla mezzanotte l’Ingv ha registrato cinque nell’area del vulcano.
Stamattina, molti paesi dell’Etna si sono risvegliati con la cenere del vulcano sulle strade.
“Nelle prime ore del 25 dicembre – scrive il sismologo e vulcanologo dell’Ingv Marco Neri – l’eruzione è ancora in corso. Una colata di lava continua a riversarsi nella Valle del Bove, alimentata dalla frattura eruttiva la cui bocca più bassa si trova a circa 2400 m di quota, lungo la parete occidentale della valle stessa.
“I Crateri Sommitali, ed in particolare la Bocca Nuova e il Cratere di Nord-Est, producono una continua attività stromboliana che alimenta un pennacchio gassoso ricco di cenere vulcanica. Continua anche lo sciame sismico che accompagna l’eruzione; da ieri mattina, in circa ventiquattro ore, sono avvenute oltre settecentocinquanta scosse sismiche registrate dalla rete sismica dell’INGV Osservatorio Etneo”.
Ieri, proprio il gigantesco pennacchio e le ripetute scosse hanno segnalato ai cittadini dei paesi etnei la novità rispetto alle settimane scorse: l’eruzione in atto. Il fenomeno – spiega il sismologo Marco Neri – è stato caratterizzato dall’intrusione di un dicco magmatico nell’alto fianco orientale del vulcano, che ha generato un intenso sciame sismico e vistose deformazioni del suolo.
Verso mezzogiorno di ieri si è aperta una fessura eruttiva lunga circa 2 km ed orientata in direzione NNO-SSE.