Inchiesta Aetna, Russo Morosoli e Calanna restano ai domiciliari: no a revoca dal Tribunale riesame

Rigettata la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per l’imprenditore Francesco Augusto Russo Morosoli indagato nell’ambito di un’inchiesta sull’appalto per le escursioni sull’Etna della Procura di Catania su indagini della guardia di finanza.

La decisione è del Tribunale del riesame che ha annullato il provvedimento cautelare per due episodi di turbativa d’asta, uno nel 2016 e l’altro nel 2018, riguardante una strada pedemontana, ma confermati i reati contestati per Monte Conca e per l’estorsione a giornalisti dell’emittente televisiva Ultima Tv, di cui il gruppo Morosoli è editore. Il suo dipendente, Agatino Simone Lo Grasso, è già stato, invece posto in libertà dal Gip.

I giudici hanno confermato gli arresti domiciliari anche nei confronti del sindaco di Bronte, Graziano Calanna. E’ indagato per istigazione alla corruzione nell’affidamento della gestione della manutenzione e sfruttamento dell’energia elettrica prodotta dall’acquedotto comunale.

Una intercettazione tra due persone coinvolte nell’inchiesta, Musmeci e Bellia, chiama in causa il primo cittadino brontese quale “istigatore” di un atto di corruzione: 20 mila euro per una consulenza su un progetto.

Non è stata ancora depositata la decisione del Tribunale del riesame sui ricorsi presentati dal dirigente dell’area tecnica del Comune di Linguaglossa, Francesco Barone, che è agli arresti domiciliari.

Davanti al Tribunale del riesame non sono stati ancora discussi gli appelli presentati dalla Procura contro la decisione del Gip di non accogliere le misure cautelari per altri indagati, o di concedere misure attenuate rispetto alla richiesta dei Pm, ad eccezione delle posizioni del commissario capo del Corpo forestale, Luca Ferlito, e attuale commissario del Parco dei Nebrodi, e del poliziotto Alessandro Galante.

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