Paternò, sotto l’Etna per trovare ispirazione: parla la stilista siracusana Matilde Giuffrida

 

E’ nella magica atmosfera del Natale, tra luci e nastrini colorati, che affiorano le storie più belle della vita, come quella della stilista Matilde Giuffrida.

La Musica e la Moda piacciono, peccato che a confronto alle altre arti, subiscono la decadenza già il giorno dopo, perché superate da nuove tendenze. La stilista Matilde Giuffrida già da piccola sapeva cosa fare da grande, assomigliare a mamma, la signora Maria a Siracusa è una rinomata sarta in casa.
Messa al mondo la prima figlia, la mammale impose il nome della “levatrice” come segno di riconoscenza, la chiamò Matilde, e poi non aspetto molto tempo, mise ago e filo nelle mani, così come facevano tutte le mamme di un tempo. Matilde è cresciuta a pane e cucito; da piccola dopo i compiti di scuola, iniziò a far emergere il suo talento.

Sembra trascorso un secolo, eppure non molto tempo fa le piccole donne giocavano pettinando le bambole, Matilde cominciò a cucire il primo abito alla sua bambola.

Era un bel vestito e piacque a tutti; anche la sorellina, petulante, voleva un nuovo abito per la sua bambola. E vai, Matilde con le sue abili mani, cucì abiti per le bambole di lei e delle amiche. Incominciò a disegnare e cucire quasi per gioco e tra le vie della bella e antica Ortigia incontrò il suo destino. Era con la compagna di gioco mentre passeggiavano, quando furono attratte da una signora che cuciva un abito speciale. Prima incuriosite, poi presero coraggio e chiesero se poteva accettarle a mastra? “Ma sì, venite pure”, rispose la vecchia sarta. Incominciò così la scommessa di Matilde con la vita: dopo la scuola e i compiti, scappava in sartoria per fare i primi punti di cucito imbastitura e il sopramano. Passavano gli anni, ma non quella voglia di realizzare abiti per donna. Prima il diploma di maturità in Decorazione Pittorica, conseguito presso l’Istituto Statale di Siracusa. Dopo un diploma di Moda e Costume presso l’Istituto Statale di Messina. Al corredo dei titoli aggiunge anche quello di Modellista Industriale, e Stilista di Moda, conseguiti al Callegari di Catania. Conseguì anche il bel traguardo dell’Accademia di Belle Arti di Catania in Scenografia. Quando l’amica del cuore le chiese di cucire l’abito da sposa, scoprì di avere un grande talento. Da lì una lunga scia di soddisfazioni.

Aprì il suo primo atelier a Siracusa da giovanissima nel 1995.

Dalle sue mani sono usciti fuori costumi di carnevale per gli amici, e il contributo alla realizzazione dei costumi per le tragedie greche di Aristofane e Eschilo. La luce, i colori del mare, le bianche pietre delle ‘ciappe’ di Siracusa e soprattutto il mito dei greci sono state per anni musa delle sue creazioni di moda. Stupende creazioni, con cui ha sfilato su passerelle in Italia e nel mondo. Abiti con accessori, scarpe, bottoni, tutto per contribuire a rendere la donna affascinante. La fragranza dei colori e la scelta dei tessuti dei suoi abiti, specie quelle da sposa, si accostano agli abiti delle dive da Hollywood.
Ma con la crisi dei matrimoni come va il lavoro? “Bene. Se negli anni passati il business rilegato all’evento del matrimonio, era solo per una volta nella vita di una coppia, adesso non è più così. Ci sono persone che si sposano più volte, e noi lavoriamo di più”. Come non dargli ragione. Cosa occorre per avere successo oggi? “Ricominciare ogni qual volta si è convinti di essere arrivati. Rialzarsi in fretta dopo ogni delusione”. E poi aggiunge “Non sono le vendite on-line o l’arrivo di chi ti copia e vende che crea la crisi. E’ della gente del tuo territorio che bisogna farsi conoscere. A volte sento dire che per un abito da sposa, si va a comprare il vestito in un atelier di Milano o chissà dove. Ebbene in Sicilia ci sono bravi stilisti uomini e donne, che sanno creare abiti belli e originali. Non comprendo il motivo per andare a cercare altrove lontano, quando si può trovare dietro l’angolo un bel vestito fatto bene. La mia seconda casa ora è sotto l’Etna, qui a Paternò, tra le bellezze del vulcano, tra i colori della terra e il bianco della neve d’inverno, la ginestra d’estate, il giallo e rosso degli agrumi, che voglio trovare qui la mia ispirazione per la mia prossima collezione”.

Riguardo l'autore Alfio Cartalemi

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