Bronte, guerra in Consiglio per due transazioni: chiesto l’annullamento delle delibere

Dibattito vivace a Bronte fra l’Amministrazione comunale e i consiglieri Carlo Castiglione, Valeria Franco, Antonio Leanza e Rosario Liuzzo.

I 4 consiglieri comunali, infatti, hanno inviato una richiesta di annullamento in autotutela di 2 delibere della Giunta municipale. La prima avente per oggetto l’ “Approvazione proposta di transazione tra il sig. Salvatore Bonaventura ed il Comune di Bronte” e la seconda “Approvazione proposta di transazione tra l’ing. Gaetano Messina ed il Comune di Bronte”.

Per entrambe le delibere i consiglieri hanno ipotizzato un possibile conflitto di interesse.

La richiesta ha suscitato dibattiti e polemiche sulla rete di internet e così oggi i 4 Consiglieri attraverso una nota scrivono: “In merito alle recenti polemiche legate alla delibera di giunta di transazione tra il Comune di Bronte e il Vice Sindaco Ing. Gaetano Messina n. 160 del 4/12/2018, i consiglieri comunali chiedono chiarezza sui tempi e sulle procedure adottate.

Si rileva innanzitutto che la documentazione richiesta con ben due distinte istanze di accesso agli atti dei consiglieri Valeria Franco e Carlo Maria Castiglione, non sono state ancora evase dagli uffici competenti. In tal caso i consiglieri richiamano l’art. 23 del Regolamento Comunale in materia di accesso agli atti. Aspetto molto curioso e preoccupante al tempo stesso sta nel fatto che la suddetta documentazione sia stata già fornita a persone esterne al Comune, con grave mancanza di rispetto verso il ruolo di consigliere comunale, allo scopo di spargere inutile fango e veleno sull’intera vicenda.

Riteniamo che non sia opportuno in questa particolare fase politico-amministrativa che vive il Comune di Bronte alimentare un clima pesante e teso.

La motivazione della richiesta di ritiro in autotutela della delibera n. 160/2018 è fondata non solo su aspetti procedurali, ad oggi poco chiari, ma altresì su una questione di opportunità politica vista l’attesa di molti fornitori ed imprese che aspettano l’incasso dei loro crediti dal comune, nonché su conflitti di interesse potenziali legati a passate controversie e/o contestazioni, di cui si vuole fare chiarezza, che comunque hanno determinato una transazione tra il Vice Sindaco ed il Comune di Bronte. Si auspica che su tutta la vicenda sia fatta luce discutendone nelle sedi deputate, il consiglio comunale, evitando interferenze ed intimidazioni esterne che hanno il solo scopo di limitare e di condizionare le prerogative riconosciute al ruolo di consigliere comunale”.

Il vice sindaco Gaetano Messina però replica:

“Se i Consiglieri – afferma – non avessero voluto alimentare un clima pesante e teso non avrebbero, prima ancora di depositarla in Comune, pubblicato sui social la richiesta di revoca delle delibere, alimentando dubbi e sospetti infondati. Noi non abbiamo mai fornito documenti a terzi. E vero anche però che tutti i documenti sono già pubblicati sul sito del Comune. Le Delibere di transazione contestate dai Consiglieri, non solo gli avvocati assicurano che sono perfettamente legittime e per le quali non si configura alcun conflitto di interesse sia di fatto che di diritto, ma determinano un sostanzioso risparmio per le casse del Comune.

Per quanto riguarda la “transazione Bonaventura”, infatti, il Comune ha ottenuto con certezza da un signore novantenne, il pagamento del 50% di un debito che non si trasmette ai possibili eredi, chiudendo un ultra decennale contenzioso che ancora si sarebbe potuto trascinare per anni.

Io, invece, ho rinunciato ad oltre il 20% della mia parcella professionale che chiedo regolarmente dal 2010. Ottenere – aggiunge il vice sindaco – il pagamento del lavoro svolto ormai un decennio fa, credo sia un mio diritto. In passato avrei potuto presentare decreto ingiuntivo ed ottenere la somme per intero, oltre agli interessi. Per rispetto del Comune per cui ho lavorato, invece, ho preferito, transare e rinunciare al 20% del compenso a sicuro vantaggio non mio, ma dell’Ente. E’ falso, invece, – conclude – che vi siano molti fornitori ed imprese che aspettano l’incasso dei loro crediti dal Comune. Infatti tutti i creditori certificati sono stati oggetto di transazione. Tutti quelli che non hanno voluto concordare con il Comune una possibile transazione del credito, otterranno il dovuto dopo l’approvazione in Consiglio comunale dei debiti fuori bilancio che avverrà entro la fine dell’anno.

Di conseguenza le motivazioni addotte dai consiglieri sono pretestuose, non opportunamente documentate ed effettuate in un momento della vita amministrativa dell’Ente particolarmente delicato”.

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