Messo alla porta senza tanti giri di parole. L’etichetta politica non abita a Palazzo Alessi.
L’assessore alle Attività produttive Aldo Motta ha saputo da alcuni impiegati, oggi in tarda mattinata, che il messo notificatore lo stava cercando per notificargli qualcosa di importante.
“Già, una mezz’ora prima – spiega al Corriere Etneo – avevo intuito qualcosa. Al Comune è entrato il sindaco Naso, l’ho salutato e lui non mi ha risposto. Sul momento m’è sembrato strano. Poi un paio di telefonate dal Comune mi hanno chiarito tutto. Ho appreso che dovevano notificarmi la revoca del mio incarico. A dire il vero non mi hanno ancora notificato la cosa. Ho detto loro, però, di non preoccuparsi perché non ho intenzione di espatriare. Mi notificheranno il tutto domani”.
Ironizza l’ormai ex assessore, sottolineando però di non conoscere le ragioni che hanno indotto il sindaco a prendere questa decisione.
“Leggo da qualche parte – osserva Motta – che si parla di assenteismo e sorrido davanti a una cosa del genere”.
(Domanda) – Ma non le brucia essere messo alla porta in questo modo senza nemmeno la buona creanza di essere informato dal sindaco?
(Risposta) -“Ma guardi, io sono un tecnico, non un politico”.
(Domanda) – E che vuol dire? Un gesto indelicato vale sia per un politico che per un tecnico.
(Risposta) – “Voglio capire, questo sì, cosa ha portato a questa decisione. Il sindaco Naso mi chiarirà, mi dirà qualcosa. Non mi sento colpe particolari. Ho cercato di dare un contributo. Se non si è fatto un granché spero di non essere stato io il freno”.