Teatro, al ‘Martoglio’ di Belpasso s’inaugura stagione della ‘Brigata d’Arte”: “Non ti conosco più…My Love”

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Toni allegri e brillanti, tipici delle più amate “commedie del sorriso”. La Brigata D’Arte Sicilia Teatro affida l’inaugurazione della nuova Stagione Teatrale 2018-2019 allo spettacolo Non ti conosco più… My Love, commedia in due tempi di Fi.Ra., liberamente ispirata all’opera di Aldo De Benedetti. La pièce, diretta da Mario Sangani, va in scena al Teatro Martoglio di Belpasso da venerdì 14 a domenica 16 dicembre alle ore 17,30 e ore 21.
Scritta nel 1932 da Aldo De Benedetti e arrivata ai nostri giorni ancora fresca, grazie all’atmosfera briosa e ironica dei suoi dialoghi, la commedia, nella messainscena della Brigata D’Arte Sicilia Teatro, vede protagonista la travolgente attrice Giovanna Criscuolo nel ruolo di Luisa Malpieri, una distinta signora, moglie dell’avvocato Paolo Malpieri (interpretato da Santo Santonocito) che all’improvviso impazzisce non riconoscendo più il proprio marito e addirittura scambiandolo per il medico Alberto Spinelli (Alessandro Ferrari) chiamato a visitarla, e al quale adesso rivolge le sue attenzioni. Completano il cast, gli attori Valentina Ferrante (Clotilde Lawrence), Alessia Gurrieri (Evelina Lawrence), Salvo Scuderi (Francesco), Anna Nicolosi (Rosina), Eleonora Auteri (Fioretta Allegra). Le scene sono quelle di Giuseppe Andolfo riprese da Martina Ciresi, i costumi delle Sorelle Rinaldi, luci e suoni della Moon Light.
La scelta registica di Mario Sangani, direttore artistico della Brigata d’arte, si orienta verso il mantenimento del gioco di una comicità ironica e grottesca con cui le commedie degli anni ‘30 esercitavano la loro azione corrosiva all’interno dei salotti della buona borghesia italiana, dove medici, avvocati, politici si trovavano coinvolti in complicate schermaglie sentimentali.
«La tendenza – spiega Sangani – del tutto odierna a rimaneggiare, forse addirittura a stravolgere, questi deliziosi modelli di drammaturgia, sacrificandone la limpidezza di stile a forme espressive di dubbio valore, non ha interferito con il piano di regia volto a mantenere inalterato lo spirito dell’opera, pur mirando ad accrescerne il potenziale comico. Peraltro, i temi e i sentimenti di amore, inganno e gelosia, attorno a cui ruota la vicenda sono di ogni luogo e di ogni tempo, per cui è sembrata superflua, se non di cattivo gusto, l’idea di una modernizzazione o sofisticazione travisante».
Tutte scelte che mirano, soprattutto, a soddisfare il gusto di un pubblico esigente e critico che ama il teatro decifrabile e intelligibile, con soluzioni scenografiche che riproducano l’ambiente storico e i costumi dell’epoca in cui l’azione si svolge.
«Poiché il pubblico- conclude Sangani – , a teatro, ama ridere principalmente dei propri difetti, ci siamo lasciati trasportare dall’idea di reimpiantare la pièce in ambito isolano, al fine di riaccenderne i dialoghi di saporosa comicità nostrana, coniugando lingua a dialetto, in un contesto socio-borghese assolutamente consono a mantenere integro lo spirito leggero e l’eleganza dell’opera».
Dopo il debutto, la Stagione Teatrale 2018-2019 proseguirà, fino al 19 maggio, alternandosi tra il Martoglio di Belpasso e il Metropolitan di Catania. In cartellone L’Aria del continente (9 e 10 febbraio) con Pippo Pattavina che ne cura anche la regia; Il figlio maschio (30 e 31 marzo), diretta da Antonello Capodici con Miko Magistro e Carmela Buffa Calleo; La lupa, (13 e 14 aprile), diretta da Mario Sangani con l’attrice partenopea Rosa Miranda e Tre minuti… per cambiare (18 e 19 maggio) diretta da Antonello Capodici con Giovanna Criscuolo e Claudia Sangani. Al Metropolitan di Catania, andranno in scena Bonsoir, Varietà! (6 gennaio) con Umberto Scida e la Compagnia Teatro al Massimo di Palermo e I promessi sposi (10 marzo), commedia musicale diretta da Gisella Calì e Alessandro Incognito. Sempre al Metropolitan, ci saranno, fuori abbonamento, i due musical: Peter Pan (22 febbraio) diretto da Maurizio Colombi con le musiche di Edoardo Bennato e Mamma Mia (15 marzo) per la regia di Massimo Romeo Piparo e le melodie degli Abba.

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