L’autore della definizione “scafista in doppio petto blu” scrive al Corriere Etneo. Carmelo Salanitro, ormai ex consigliere comunale, coniò due anni fa quell’appellativo nel corso di una seduta consiliare per tratteggiare in poche parole la personalità di Pietro Biondi, il ras delle coop sociali arrestato martedì: Biondi, nella qualità di rappresentante legale della cooperativa Progetto Vita si apprestava a mettere le mani sulla “Casa dei Bambini” di Adrano, di proprietà della Fondazione Sangiorgio Gualtieri, controllata dalla Regione Siciliana.
In realtà, spiega nella sua lettera Salanitro, utilizzando quell’espressione era ben consapevole di definire la punta più avanzata di un sistema di corruzione. (n.s.)
Ecco il testo della lettera:
Egregio Direttore,
la ringrazio per la gentile e ormai nota citazione, rispetto alla vicenda sul futuro della Sangiorgio Gualtieri, che per quanto mi riguarda credo sia una delle poche battaglie, assieme a quella sul PRG, dell’ Enel Sole e sul Piano di Riequilibrio Economico-Finanziario, per cui sia valsa la pena aver fatto per 5 anni il consigliere comunale di Adrano e che mi inorgoglisce.
Come mi inorgoglisce aver interrogato e quindi stanato l’allora amministrazione comunale, dal tentativo da un lato pilatesco di «lavarsi le mani» sostenendo che non essendo proprietari non si era titolari del procedimento e quindi poi non responsabili di quando accaduto circa la concessione in uso dei locali della Fondazione Sangiorgio Gualtieri alla “ONLUS” Progetto Vita, oggi pesantemente inquisita, mentre dall’ altra poi il Sindaco diventava titolare a tutti gli effetti, con tanto di fascia tricolore, quando si trattava di inaugurare qualsiasi iniziativa, svolta in nome e per conto dalla già citata Sangiorgio Gualtieri.
Mi inorgoglisce l’aver promosso la convocazione di quel Consiglio Comunale assieme ad altri 11 eroici consiglieri, con cui ancora oggi ci lega profonda amicizia.
Siamo stati bravi a non farci trascinare sul terreno dello scontro Razzista, onesti per aver difeso senza remore e senza paura, anzi forse con un briciolo di spavalderia, ma solo per la forza derivante dalla convinzione di avere ragione, un’istituzione storica e fonte di memoria e valori sociali, quale è stata “purtroppo” la Fondazione Sangiorgio Gualtieri per Adrano.
Ricordo un passaggio di quel consiglio comunale, in cui parafrasando richiamo la tecnica del carciofo, ossia come quando si mangia un carciofo, foglia dopo foglia alla fine si arriva al cuore del frutto, parallelamente in questa vicenda, partendo dalla Fondazione Sangiorgio Gualtieri, si stava dando inizio ad una grande IPAB che per fusione avrebbe inglobato anche Gesù e Maria e Ospizio, che potenzialmente avrebbe sicuramente consentito una maggiore utenza speculativa, e non le 40 o 50 unità di cui si parlava inizialmente.
Non condivido solo una cosa dell’articolo, ossia cito: « non immagina nemmeno lontanamente la forza premonitrice di una definizione del genere …..». Lo immaginavo invece e, le posso assicurare, lo immaginavano anche i miei colleghi consiglieri che hanno firmato e poi votato l’esposto-mozione, che abbiamo contestualmente presentato e allegato al verbale di quel consiglio comunale, inviato ricordo all’Autorità Nazionale Anticorruzione, alla Commissione Regionale Antimafia, al Sindaco e altri. Anzi credo di essere stato « facile profeta » per una vicenda che già allora lasciava presumere commistioni ed interessi, sotto diversi profili, sviscerati ed esposti, nella citata mozione. I fatti oggi all’onore della cronaca, riguardanti la ONLUS Progetto vita e che hanno portato all’arresto del titolare, che allora senza esitazione definii “Scafista in doppio petto blu”, non fanno altro che confermare che quanto meno i sospetti sulla vicenda e sugli attori, erano quanto meno fondati.
Aver rotto il filone fatto di arroganza e ignoranza, l’aver difeso il nostro territorio dal malaffare e l’aver ridato la speranza a tutti quelli che come me, ma non solo, provengono dalle esperienze formative dell’ oratorio Salesiano, lo ritengo un grande atto di dignità politica e sociale, che ha qualificato questa parte politica di opposizione all’allora amministrazione Ferrante, per cui mi consenta di ringraziare i colleghi consiglieri (Perni, Ricca, Franco, Pellegriti, Petralia, Cusimano, Leocata, Samperi, Alongi, Bulla) che hanno firmato la convocazione del consiglio comunale, e in aggiunta i consiglieri Zignale, Scafidi, Monteleone, che hanno sostenuto l’azione e votato assieme a noi il successivo atto politico. Con stima
Carmelo Salanitro