Mafia, sotto assedio Messina Denaro: perquisizioni a Castelvetrano, fermato “consigliori”

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Assedio a Matteo Messina Denaro. I carabinieri del Ros e del comando provinciale di Trapani hanno eseguito un fermo e decine di perquisizioni. Catturato l’imprenditore dell’eolico, Matteo Tamburello, figlio del boss di Mazara del Vallo Salvatore, morto l’anno scorso, uno dei fedelissimi del superlatitante. Il fermato è ritenuto tra i più ascoltati dai vertici della mafia del territorio come emerge dell’operazione “Eris” coordinata dalla Dda di Palermo.

Il blitz dell’alba di oggi nel trapanese, che l’impiego di circa 200 Carabinieri, “costituisce un’ulteriore fase dell’articolata manovra investigativa sviluppata dal Ros, con il coordinamento della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, per la cattura” del boss latitante Matteo Messina Denaro, “mediante il progressivo depotenziamento dei circuiti di riferimento e il depauperamento delle risorse economiche del sodalizio”. E’ quanto dicono gli inquirenti che hanno eseguito il blitz di oggi. Le perquisizioni dei numerosi obiettivi individuati (tra cui abitazioni, proprietà rurali ed esercizi commerciali) “hanno già permesso di arrestare in flagranza di reato due degli indagati, trovati rispettivamente in possesso di pistole illegalmente detenute (una Baby Browning cal. 635 munita di caricatore con 5 colpi e un revolver cal. 22 con 20 cartucce) – dicono ancora gli investigatori – sequestrare apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, nonché copiosa documentazione, materiale questo che è già al vaglio dei tecnici e degli analisti del Ros e che potrà fornire spunti utili per il proseguo delle investigazioni”.

Contestualmente i Carabinieri operanti hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo nei confronti di Matteo Tamburello, “esponente di spicco della famiglia di cosa nostra di Mazara del Vallo, indagato per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale”, spiegano i Carabinieri.

Al centro di questa indagine sono i mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e di Castelvetrano nel cui alveo “sono state documentate qualificate interlocuzioni intrattenute da Tamburello con soggetti riconducibili al reggente del mandamento di Castelvetrano, Gaspare Como, cognato del latitante Matteo Messina Denaro, arrestato sempre dal Ros lo scorso aprile nell’ambito della indagine cosiddetto Anno Zero”. Le investigazioni sull’aggregato mafioso mazarese “hanno permesso di individuare la fase riorganizzativa degli assetti di vertice, fornendo importanti elementi sulla sua collocazione baricentrica nelle relazioni criminali nella Sicilia occidentale”.

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