Ora che il 2018 sta per volgere a termine, sono in pochi che ricordano dei sessant’anni trascorsi dal lontano 23 ottobre del 1958, quando Silvio Milazzo, a sorpresa, viene eletto presidente della Regione Siciliana, prevalendo sul candidato ufficiale della segreteria nazionale della Dc, Barbaro Lo Giudice, sindaco di Paternò. Lontano da salotti e palcoscenici, un ricordo dettagliato lo ha fatto Iano Garifoli, dotato di straordinaria memoria. La sua ricerca, in questo caso, supera il ricordo personale, e mette a confronto gli accadimenti del tempo. Ciò consente al lettore di trarre una analisi storica più veritiera, a differenza di altre vecchie, false e consolidate ipotesi circolate ad oggi.
Sebastiano Garifoli è nato a Paternò, geometra, libero professionista in pensione, ha militato lungamente tra le fila della Dc di Paternò, sin dagli inizi degli anni ’70, facendo parte della sezione Centro e componente del comitato della direzione comunale. Ha rivestito la carica sindacale (dal 1974 al 1991) di componente del Consiglio provinciale della Unione provinciale delle Cooperative di Catania, aderente alla Confederazione Cooperative Italiane divenendo, nel 1979, il primo presidente regionale della “Federlavoro”. Ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Generale di Zona “SS. Salvatore” di Paternò, svolgendo anche le funzioni di presidente.
Negli anni ‘80 ha rivestito la carica di consigliere comunale di Paternò e, più volte, quella di assessore. Ha fatto parte di quel gruppo di dirigenti della Dc di cui parla nel suo libro l’on. Nino Lombardo. Sin da giovane, affascinato dalla dottrina politica di don Sturzo, ha fatto suo il motto “Non è di tutti saper fare della politica, ma di coloro che ne sono dotati. Come ogni arte anche la politica ha i suoi grandi artefici e i suoi artigiani: naturalmente vi saranno anche i mestieranti; il pubblico sceglie i suoi beniamini anche fra i mestieranti”.
Garifoli distaccato dalle logiche di partito è stato un testimone del tempo. Oggi, lontano da quegli anni, con molta serenità ha voluto consegnare agli amici e a quanti volessero conoscere meglio i fatti, la sua personale testimonianza.
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