La bravura degli interpreti solisti, l’impegno dei professori d’orchestra, la scelta del brani eseguiti, l’equilibrio timbrico, l’interesse e l’attenzione del pubblico sono tutti elementi essenziali per apprezzare un concerto ed erano tutti presenti per “Barocco d’Oltremanica” che si è tenuto nel Tempio Valdese di Catania, in via Naumachia, nei pressi del Castello Ursino. Alla riuscita della serata ha certamente contribuito anche il contesto architettonico: ottima l’acustica ed eccellente l’Aula, un ambiente raccolto con 200 posti a sedere, in buona parte occupati da chi ama l’universo pressoché sconfinato della musica barocca inglese, meglio se eseguito con strumenti musicali d’epoca o con copie che riproducono perfettamente la prassi esecutiva.
Sotto la direzione di James Gray, clavicembalista dalla carriera internazionale, la SìBarO’ (acronimo di Sicilian Baroque Orchestra) ha eseguito brani di compositori grandi e meno conosciuti. La voce del mezzosoprano Shu-Mai Weng ha confermato che la musica barocca è l’affermazione di un’arte orgogliosamente europea ma senza confini geografici. Henry Purcell (1659-1695, Suite dall’Opera Abdelazer), John Weldon (1676-1736, Dry Those Eyes) e William Boyce (1711-1779, Sinfonia n. 1) sono stati i tre compositori inglesi a cui è stata dedicata la prima parte del concerto, con musica profana. Nella seconda parte sono stati eseguiti brani di musicisti barocchi nati fuori dalla “perfida Albione”: Georg Friedrich Haendel (1685-1759, Overture dell’Opera Rodrigo), Johann Sebastian Bach (1685-1750, Aria dalla suite n. 3 in re magg. detta comunemente Aria sulla quarta corda) e Nicola Porpora (1686-1768, Salve Regina).
L’ascolto ha permesso un viaggio sonoro alla ricerca dell’English Musical Heritage, cioè di quella cultura musicale che è patrimonio impareggiabile e caratteristico di Londra e dell’Inghilterra. Bravi la cantante e il maestro concertatore. Meritevoli di menzione i componenti dell’Orchestra, per la maggior parte ancora molto giovani di età e proprio per questo meritevoli di incoraggiamento: Dario Militano, Marco Alderuccio, Clelia Lavenia e Teresa Lombardo, violini; Salvatore Randazzo, viola; Sun Ah Choi e Jascha Parisi violoncelli; Lamberto Nigro, contrabbasso.
Il concerto è stato organizzato dal Collegium Musicum Catania, nell’ambito della mini rassegna Catania Musica Antiqua Festival. Il prossimo appuntamento è per sabato 15 dicembre, alle 20.30, alla Badia di Sant’Agata (in via Vittorio Emanuele, di fronte all’ingresso laterale della cattedrale) con “Voci e suoni nella natività”. Direttore Angelo Litrico, soprano Annamaria Pennisi. Musiche di Vivaldi, Corelli, Haendel, Bach.
SìBarÓ Orchestra. Ricerca timbrica ed interrogativi sull’estetica e la prassi in uso tra Seicento e Settecento, hanno spinto gli interpreti di questo ensemble ad una più attenta lettura del repertorio musicale appartenente alla tradizione colta. Nato dall’incontro di musicisti formati nei più accreditati centri di musica antica d’Europa, SìBarÓ propone su strumenti originali, o copie fedeli dell’epoca, un repertorio cha va dal tardo barocco allo stile galante. Lo spirito del barocco era un insieme di dinamismo ed avventura, opulenza e monumentalità, ed abbraccia un periodo che attraversa più di un secolo e mezzo di storia. SìBarÓ è più attento al periodo tardo e si sviluppa intorno a partiture che vedono spesso i fiati protagonisti ed in alcuni casi l’uso di strumenti, quali lo chalumeau, che in tempi recenti ha riconquistato l’attenzione degli esecutori dopo quasi due secoli di oblio.