A inchiodare il sindaco “istigatore”, Graziano Calanna, sono le intercettazioni dei magistrati della Procura di Catania sulle utenze telefoniche di due indagati dell’inchiesta ‘Aetna’. Il 9 febbraio di quest’anno l’ex presidente del Parco dell’Etna, Concetto Bellia, e Sebastiano Musmeci (professionista incaricato dalla Idra Rinnovabili srl) parlano al telefono, ignari di essere intercettati dalla Procura di Catania che sta indagando sul conto del ras delle funivie Russo Morosoli e sulle cointeressenze che questi ha con alcuni comuni ai piedi dell’Etna. Musmeci dice a Bellia di avere incontrato a Bronte Graziano Calanna:
MUSMECI: “Il sindaco mi ha chiesto di potermi parlare cinque minuti, e abbiamo parlato in una stanza…. e li..’.;
BELLIA: Si!;
MUSMECI: ….Mi è stato chiesto di… eh…incrementare l’importo del…eh…come sì dice, del piano economico con una voce aggiuntiva…eh…per dare una consulenza esterna… eh a qualcuno… mmh… di fiducia,, d’accordo? Di fiducia non nostra ma del Sindaco, perché io ho riportato questa cosa che non è stata gradita….e quindi mi hanno detto: “Guarda…veramente., eh…patti chiari amicizia lunga….loro non fanno queste cose”, l’unica cosa che mi hanno dettò e che siccome il…come si dice? Il collaudo….il collaudatore è a carico dell’impresa, possiamo mettere qualcosa in più là, ma non più di questo, perché non è corretto….:ora si è venuta a creare una situazione….particolare”.
Bellia e Musmeci compaiono in questa vicenda come intermediari di un affare che vede interessato Stefano Urbani, amministratore della società Etra srl di Portogruaro (VE) e il Comune di Bronte. Alla Città del Pistacchio, la società ha presentato una proposta di ‘project financing’ che riguarda lamanutenzione straordinaria del sistema idropotabile e la riconversione dell’energia, mediante l’installazione di mini centrali idroelettriche lungo le condotte idriche del Comune di Bronte. Stando alle risultanze dei magistrati che oggi hanno ordinato il suo arresto, Graziano Calanna, – sindaco di Bronte – ha sollecitato l’imprenditore Urbani a offrirgli come corrispettivo per l’approvazione del progetto l’inserimento di un’ costo aggiuntivo (sotto forma di una consulenza di 20 mila euro in favore di un soggetto vicino al Calanna), impegnando così il Comune di Bronte per un progetto più oneroso. La sua sollecitazione (poi non accettata) veniva riferita con sconcerto dal Musmeci a Bellia nella prima conversazione intercettata e veniva confermata dalle successive intercettazioni sullo sviluppo della vicenda.
La richiesta di 20 mila euro, riferitagli dal suo interlocutore, stupisce Bellia.
BELLIA: “Sono esterrefatto.
MUSMECI: il Geometra Urbani mi ha detto: “Scusa ma… l’Ingegnere Bellia lo sa?” Gli ho detto: “no! Credo di no”, io non credo che lui sappia… ora non so perché Urbani mi ha chiesto questa cosa….però…io credevo sinceramente che….loro avrebbero in qualche modo accettato, invece il principio non gli è piaciuto affatto e dicono: ‘Noi possiamo mettere qualche migliaio di euro lì, visto che è a carico nostro facciamo questa cortesia’…eh…tra l’altro mi ha anche detto se vuole pagati i manifesti della pubblicità elettorale li si può fare pure, non è un problema, ma però andare a mettere…ventimila euro cosi, no! per me è incresciosa, penso che tu l’avrai capito”.
Bellia, scrivono i magistrati, dà del delinquente al sindaco di Bronte e ribadisce che se il Musmeci lo avesse avvisato subito egli sarebbe intervenuto.
BELLIA: Io li avrei chiamati e gli dicevo: “Ma che minchia sei pazzo?
Dal canto suo Musmeci ribatte di essere stato colto di sorpresa; che quando era andato lì (a Bronte ndr.)inizialmente non aveva capito cosa voleva dire MUSMECI: Sinceramente proprio sono rimasto esterrefatto, infatti lui mi fa: “Devo parlare con voi?”. Io neanche lo capivo che voleva dire’. Sempre al telefono, Bellia ribadisce di non volerne sapere di tangenti e che già in passato il sindaco ci aveva provato con lui. Il 21 febbraio, in un’altra telefonata con Bellia, Musmeci riferisce di avere avuto un altro incontro con il sindaco di Bronte ‘nella solita stanza’ dove gli aveva riferito che gli investitori non erano disponibili a inserire nuovi costi e che era stata solo ‘messa qualcosa là’, il Bellia ribadisce che avrebbe continuato con il sindaco a far finta di non sapere nulla.