A Paternò, questa sera, una fiaccolata per chiedere “Giustizia per Barbaro”, come recita uno striscione tenuto da un gruppo di amici del trentanovenne paternese Barbaro Messina, disabile psichico morto dopo un malore il 22 settembre scorso mentre si trovava ricoverato nell’ospedale “Pineta Grande” di Castel Volturno, in provincia di Caserta. La fiaccolata è partita dalla villa comunale ed è proseguita in via Vittorio Emanuele per concludersi in piazza Indipendenza.
Tra i partecipanti anche il sindaco di Paternò, Nino Naso.
Due cuori campeggiano sullo striscione accanto al nome di Barbaro.
Dal 18 luglio del 2012, Barbaro Messina era ricoverato nella struttura “RSA Saraceno-Padre Pio” di Castel Volturno.
Ai familiari dell’uomo è stato detto che il loro congiunto è deceduto a causa di un attacco cardiaco. In un secondo momento i medici della struttura ospedaliera hanno spiegato di avere asportato metà dell’intestino di Barbaro. In ospedale, però, Barbaro è entrato da solo, senza alcun aiuto di barella o altro.
Con una denuncia contro ignoti, il legale della famiglia, avv. Giovanni Trischitta, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nella quale si chiede di individuare “i responsabili della morte di Messina Barbaro per colpa medica e/o eventuali omissioni di atti d’ufficio che hanno portato al decesso e vengano puniti penalmente per i reati che il Magistrato riterrà di contestare ed imputare”.