E’ bufera dopo il post su Facebook del candidato sindaco di Corleone del Movimento 5 stelle, Maurizio Pascucci. “Questa mattina colazione allo York Bar. Un buon caffè con Salvatore. Delusione per i maldicenti” scriveva il 21 novembre alle 10.25. Sotto la foto che lo ritraeva in compagnia di Salvatore Provenzano, nipote acquisito del capo di Cosa Nostra, Bernardo. Pascucci, toscano di nascita ma da anni trapiantato nel centro del Palermitano, sciolto per mafia dove domenica si va al voto, in una videointervista a Repubblica spiega il suo gesto. “Voglio riaprire il dialogo con i parenti dei mafiosi – dice -. E’ molto importante. Spesso un condannato per mafia coinvolge tutta la famiglia e i parenti vengono individuati anche loro come colpevoli. Penso sia giusto e se sarà sindaco lo farò questo passo, anzi l’ho già fatto”. Tanto è bastato per spingere il vice premier, Luigi Di Maio, ieri in serata atteso a Corleone per un comizio di chiusura della campagna elettorale a disertare l’incontro.
L’INTERVISTA A PROVENZANO JR. DI ADNKRONOS
“Non voglio parlare di Di Maio a Corleone. Non voglio parlare di elezioni. Dico solo che domenica non andrò a votare, non voto da molti anni. Perché non appena manifesto un mio parere viene sempre strumentalizzato. Perché nel nome del diritto di cronaca devo fare ‘notizia’. E sono stanco. Io sono incensurato, non ho mai avuto problemi con la giustizia. Eppure vivo con un ‘marchio’ a fuoco sulla mia pelle”. Angelo Provenzano è il figlio maggiore di Bernardo Provenzano. Vive a Corleone con il fratello Francesco Paolo, laureato in lingue e lettere moderne, e la madre, Saveria Palazzolo. “Dopo sedici anni di ‘latitanza’ quando siamo tornati a Corleone con la mia famiglia- dice in una intervista esclusiva rilasciata all’Adnkronos – volevo vivere una vita normale. Ma non è stato possibile, perché la stampa mi ha reso ‘anormale’. In ogni mio movimento. Io voglio solo essere lasciato in pace, non chiedo altro. Volevo insomma la normalità e non ce l’ho neppure dopo la morte di mio padre”. Angelo Provenzano, che collabora con un tour operator americano (“ma non faccio alcun tour della mafia”, tiene a precisare con forza), chiede, anzi “pretende” di “essere considerato un cittadino come tutti gli altri”. E sottolinea: “Un cittadino con la fedina penale, linda, pulita”. E aggiunge: “Si fanno ogni anno le commemorazioni per la Shoah, oppure la Giornata contro le discriminazioni razziali. Ecco, anche questa è discriminazione. Esattamente quanto le altre. Perché, pur non avendo mai commesso un reato, è sempre presente il sospetto in virtù di mio padre. E’ una vita difficile. E questo mi fa stare male”. Angelo Provenzano è una persona molto discreta, non ama farsi intervistare, non ama farsi fotografare o apparire in generale. “Voglio solo vivere una vita normale – ripete come un mantra – Ma è impossibile”.
GIARRUSSO SCARICA PASCUCCI: “NON PIU’ MIO ASSISTENTE”
Maurizio Pascucci, il candidato sindaco M5S a Corleone finito nella bufera per le sue dichiarazioni sull’apertura al dialogo con le famiglie dei mafiosi e per una sua foto con un nipote di Bernando Provenzano, non sarà più l’assistente parlamentare del senatore 5 Stelle Mario Michele Giarrusso. “Al momento – dice Giarrusso all’Adnkronos – non esistono le condizioni per proseguire la collaborazione”. Pascucci, rimarca il parlamentare siciliano, “si dovrebbe ritirare dalla corsa. Le dichiarazioni che ha fatto non appartengono alla mia storia, non le condivido. Noi siamo dalla parte delle vittime della mafia, con loro vogliamo dialogare”. Giarrusso si dice “stupefatto”: “Non ho mai avuto idea di queste follie. Condivido parola per parola Di Maio”, il quale ha deciso di disertare il comizio inizialmente in programma questa sera a Corleone. “Con Luigi – prosegue – ci siamo sentiti via Whatsapp: è rimasto stupefatto come me. Stavo andando a Corleone, ma ho girato la macchina e sono tornato a casa anche io…”.