A Catania, dopo l’apertura del nuovo pronto soccorso del Policlinico, i riflettori sono puntati sul costruendo ospedale San Marco dove nei giorni scorsi è stato effettuato il collaudo statico dell’intero stabile per testarne la tenuta antisismica. Si tratta di una complessa operazione che rientra nei canoni previsti nelle fasi conclusive di un cantiere di un’opera pubblica innovativa come il costruendo ospedale.
Venerdì, in occasione del taglio del nastro del pronto soccorso del Policlinico di Catania, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, conversando con alcuni giornalisti, ha spiegato che “l’intervento della Regione mediante l’Irfis è stato determinante per imprimere una nuova accelerazione ai lavori del cantiere del ‘San Marco’ e per evitare nuove lungaggini”. Si tratta di una vicenda che per primo Razza ha scelto di non rivelare da subito per evitare preoccupazioni fra i lavoratori impegnati nella costruzione dell’ospedale e gli stessi cittadini catanesi che ne attendono l’apertura.
La vicenda trae origine dalle difficoltà finanziarie di Tecnis che è in amministrazione controllata. Dalla scorsa primavera, in particolare, l’azienda titolare del cantiere del San Marco, nonostante il parere favorevole di una sentenza, non riesce a incassare del tutto un credito che vantava dal Comune di Roma che sarebbe servito a far proseguire la costruzione del nuovo ospedale di Catania, così i lavori hanno subìto un rallentamento pur non fermandosi mai del tutto.
Preso atto della difficile situazione, l’assessore Ruggero Razza, su impulso del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, mediante la collaborazione istituzionale con Irfis, ha attivato una linea di credito pari a circa sei milioni di euro finalizzato esclusivamente al completamento dell’ospedale San Marco che è in fase di ultimazione. “L’intervento che ha dato nuova energia al cantiere – spiega l’assessore Razza – è stato possibile grazie alla sinergia istituzionale fra il governo regionale, l’azienda sanitaria Ospedale Vittorio Emanuele, Policlinico San Marco e l’Irfis. Questo prestito ha consentito di rassicurare i fornitori dell’azienda che sta realizzando il San Marco, dando certamente un nuovo impulso conclusivo alla fase dei collaudi”.
Già nei giorni scorsi il primo intervento nel cantiere del nuovo ospedale. Due dei novecento piloni antisismici che sorreggono già la struttura sono stati sganciati per diversi minuti simulando un danneggiamento causato da un terremoto. Di fatto i tecnici hanno asportato, e poi reintrodotto, la parte dei piloni che sostengono il nuovo San Marco. L’operazione è perfettamente riuscita.