A Biancavilla, in un cartellone che promuove il servizio di ambulanza, sotto la parola scritta in rosso “Attenzione” c’è la scritta: “Trasporto con parente a bordo”. L’invito rassicurante è stato vergato, come potete immaginare, dopo che è esplosa la vicenda dell’ “Ambulanza della morte”.
Nel paese dove, stando alle ipotesi investigative, si sono consumati orridi delitti con una bolla d’aria iniettata a pazienti terminali dentro un’ambulanza, anche le pubblicità risentono della cronaca.
Come hanno raccontato alla trasmissione “Le Iene” i testimoni che hanno fatto venire a galla la vicenda, la sola presenza dell’ambulanziere all’interno del mezzo – autista a parte – era la condizione necessaria perché tutto filasse liscio. Ci fosse stato un solo familiare ad assistere il malato, non avrebbe certo autorizzato la “puntura di aria” che provoca una embolia.
Per questa ragione quel “parente a bordo” scritto sul cartello suona come un invito a stare tranquilli.