Le Sezioni riunite della Corte dei Conti ha rigettato il ricorso del Comune di Catania contro la deliberazione 153 del 4 maggio 2018, con cui i magistrati contabili hanno decretato il dissesto economico-finanziario dell’ente. Secondo i giudici contabili il ‘buco’ sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro e non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestirlo. Nelle scorse settimane il sindaco Salvo Pogliese aveva lanciato l’Sos al governo nazionale per un intervento finanziario.
“Prendiamo atto con amarezza di questo giudizio della magistratura contabile che conferma il deliberato del 4 maggio scorso e che toglie al Comune ogni possibilità di evitare il default. Fin dal nostro insediamento, quattro mesi addietro, consapevoli delle enormi difficoltà che ci venivano lasciate in eredità, abbiamo operato con scrupolo e coscienza e un impegno totalizzante, al fine di salvare il Comune e la città da una condizione di fallimento che mette in difficoltà i lavoratori, le imprese e i cittadini che usufruiscono dei servizi”.
Lo dice il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, dopo il no della Corte dei Conti al ricorso con la delibera di dissesto in relazione a un buco da 1,6 miliardi ritenuto non sostenibile. “La strada intrapresa – aggiunge – è quella giusta, perseguire cioè l’obiettivo di fare rientrare il Comune nell’alveo della legalità e delle veridicità dei documenti contabili, precondizione indispensabile per riprendere un cammino virtuoso di risanamento, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini. Quando ci siamo candidati alla guida del Comune abbiamo detto che avremmo voltato pagina. E così sarà, anche nell’affrontare questa pesante vicenda del dissesto con cui siamo giocoforza costretti a fare i conti, senza ipocrisie senza infingimenti, ma con risolutezza e coraggio”.
I SINDACATI: “PAGINA BUIA PER LA STORIA DEL COMUNE”
“Con la dichiarazione di dissesto si apre indubbiamente una delle pagine più buie della storia del Comune di Catania. Di fronte ad una notizia del genere, che certifica l’avvio di una fase difficile, crediamo che l’amministrazione comunale non abbia altra via che assumere sin da subito decisioni condivise e drastiche per mettere in sicurezza i conti della città, da qui’ all’immediato futuro”. Lo dicono Cgil, Cisl, Uil e Ugl, insieme ai vertici catanesi di Agci, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Confindustria, Legacoop, Uneba, Unci, Unicoop e Unimpresa, dopo che la la Corte dei Conti ha rigettato il ricorso del Comune di Catania contro la delibera di dichiarazione del dissesto della magistratura contabile. “Ora che la questione passa definitivamente nelle mani della politica – aggiungono – auspichiamo che dagli schieramenti venga superata ogni contrapposizione per stringersi attorno alla città e trovare le soluzioni per salvarla dal disastro sociale. Viene sancito il fallimento di una gestione politica-amministrativa, che è stata poco oculata, ma è una realtà viva e nessuno può permettersi di far cessare la luce. L’attenzione prioritaria adesso deve essere rivolta ai lavoratori e alle imprese con alta incidenza dei costi del lavoro. I lavoratori infatti, e le loro famiglie, pagheranno il costo dei tagli”. Infine, l’appello rivolto ai cittadini a partecipare alla marcia del 12 alle 17.30 con partenza da via Etnea (di fronte la Villa Bellini), per chiedere ai governi regionale e nazionale di “non spegnere i riflettori su Catania e di intervenire, oltre che con le misure previste dalla legge, con risorse”.