Catania, la Metro con il cemento depotenziato: imputati assolti

Assoluzione per tutti gli imputati accusati di avere utilizzato cemento depotenziato per la costruzione del tratto della metropolitana di Catania Giovanni XXIII-Stesicoro. Lo ha deciso la corte della seconda sezione del tribunale di Catania. Con la formula più ampia ‘perché il fatto non sussiste’ sono stati assolti Santo Campione ex ad della Sigenco, Antonino Milazzotto, direttore tecnico della Sigenco, Salvatore Forzese, capo cantiere della tratta Giovanni XXIII-Stesicoro, Salvatore Innocente, capo cantiere della tratta Borgo Nesima e Salvatore Fiore, dirigente tecnico e direttore dei lavori della Ferrovia Circumetnea. Erano tutti imputati di truffa nelle pubbliche erogazioni, accusati di avere utilizzato “per la realizzazione delle opere di consolidamento degli scavi, grandi quantità di cemento di qualità inferiore a quella pattuita e documentata, con gravi pericoli per la pubblica incolumità”. Assolti anche per il reato di concorso in frode nelle pubbliche forniture Campione, Fiore, Milazzotto e Innocente, indagati per la realizzazione dell’impermeabilizzazione delle gallerie con cementi depotenziati. Tra gli indagati assolti anche Salvatore Tuccio D’Urso accusato di falso perché nella qualità di direttore dell’Ufficio speciale emergenza traffico del comune di Catania, accusato di non avere dichiarato, nella qualità di pubblico ufficiale, di trovarsi nelle condizioni di incompatibilità. Formula assolutoria diversa, ‘per non avere commesso il fatto’ dall’imputazione di falso per Elena Molinaro, dirigente del Dipartimento ministeriale dei Trasporti, che avrebbe redatto “relazioni favorevoli all’approvazione delle opere appaltate”, e sarebbe stata nominata membro della commissione di collaudo delle opere della metropolitana. Per quella tratta di metropolitana la procura di Catania aveva chiesto al tribunale senza mai ottenerlo il sequestro dell’intera opera per il rischio di pubblica incolumità. Alla base della richiesta vi era uno studio affidato ad un luminare del Politecnico di Torino che stabiliva la pericolosita’ dell’opera in caso di una scossa di terremoto superiore al terzo grado della scala Richter.

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