Rimandare e poi rimandare e se qualcuno avanza proposte e pone interrogativi far finta di niente. Al Comune di Paternò sono maestri della tattica dilatoria. Dopo l’interruzione, a causa di un guasto, della diretta streaming del Consiglio comunale, da più parti è stato chiesto di ripristinare il servizio. Il Corriere Etneo (che non siede in consiglio comunale ma si occupa di informazione) ha presentato il 10 settembre scorso – quasi 2 mesi fa – una istanza per potere trasmettere gratis con propri mezzi la diretta dei lavori. Né il sindaco né la presidenza del Consiglio si sono curati di darci una risposta.
Il presidente del Consiglio Sambataro aveva risposto ‘picche’ alla richiesta del Movimento 5 Stelle di trasmettere sui propri canali le sedute.
“Il Movimento 5 Stelle – ha dichiarato al Corriere Etneo Sambataro il 7 settembre scorso – ha un proprio gruppo consiliare, la diretta quindi sarebbe di parte. Lo streaming, infatti, verrebbe visualizzato su piattaforme proprie dei 5 stelle. Non è un’informazione neutrale. Palazzo Alessi, invece, ha una sua piattaforma dove già in passato sono stati trasmessi i consigli comunali”.
Sambataro aveva aggiunto che i mille euro per la riparazione e il ripristino della diretta streaming da parte del Comune erano lì lì per arrivare. Due mesi dopo tutto è rimasto come prima.
Stasera, solo per fare un esempio, è prevista una riunione del Consiglio comunale. Se l’occhio elettronico delle telecamere avesse offerto la diretta dei lavori, sarebbe stato un bene per tutti i cittadini di Paternò e per quanti sono interessati alla vita della comunità.
Ma se un servizio così importante, offerto addirittura gratuitamente da una testata giornalistica – la nostra -, viene negato con tutte le scuse possibili, una ragione ci sarà: si chiama ‘mal di streaming’.