Maltempo, Borrelli: “Il peggio è passato, verso normalità. Abusivismo piaga da debellare”

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“Ancora siamo in una situazione di maltempo ma stiamo ritornando alla normalità. C’è ancora un’allerta arancione in alcune regioni ma il peggio è passato”. Lo ha detto a Rai Radio Anch’io il direttore della Protezione civile Angelo Borrelli “Ora procediamo con il ripristino dei servizi essenziali soprattutto nel Nord Est devastato dal maltempo”, ha aggiunto Borrelli che ai 6-7 milioni di italiani che secondo alcune ricerche vivono in zone a rischio dice: “la risposta è conoscere le aree in cui si vive, il livello di esposizione al rischio. Noi stiamo mettendo a punto un sistema di allertamento nazionale, per arrivare ad allertare il cittadino sul proprio cellulare”. Quanto alle responsabilità il capo della Protezione civile è netto: “l’abusivismo è una piaga che va debellata. Bisogna procedere con mano pesante per le case abusive in aree esposte a rischio per il non ripetersi di questi episodi”.

IL MINISTRO COSTA PARLA DI UN ‘PIANO MARSHALL’ CONTRO IL DISSESTO

I vincoli? “Un falso problema. Basta costruire dove non si puo'” e il condono ischitano “era inaccettabile, ora va meglio ma si puo’ fare di piu’. Contro il dissesto e’ in arrivo un piano straordinario”. Lo dice, intervistato da ‘Repubblica’, il ministro dell’ambiente Sergio Costa. “L’ambientalismo da salotto di cui parla Salvini e’ quello che non ha una visione strategica. Che guarda solo all’oggi e mai al domani. Il nostro e’ il contrario. Guarda al futuro”. Il ministro parla quindi di “un piano Marshall contro il dissesto fatto in soli cinque mesi” che dara’ i suoi frutti. “Non sono i vincoli il problema. – spiega a proposito delle affermazioni del premier – Bisogna dire no a chi vuole costruire dove non si puo’, dove e’ pericoloso. E dire si’ quando il sacrificio di un piccolo bene ambientale consenta maggiori tutele per i cittadini. Credo che Conte si riferisse alla seconda cosa, all’equilibrio delle scelte”. “L’Italia – insiste – e’ estremamente fragile, si e’ abusato del territorio e la prevenzione non e’ mai entrata nei piani di governo. Adesso cambiamo passo. Contro il dissesto abbiamo stanziato oltre 6 miliardi di euro, spendibili subito, 900 milioni a triennio mettendo insieme vari fondi. La cifra e’ molto piu’ di una promessa”. “Per la prima volta il ministero stanzia fondi per la manutenzione costante degli argini dei fiumi, del sistema fognario, dei terrapieni, in una parola, del territorio. Abbiamo dato il via ai primi 50 milioni alle Autorita’ di Bacino”. Per quanto riguarda l’abusivismo,”prima viene l’approvazione del testo sul consumo del suolo. Ma anche le ruspe sono necessarie, in alcuni luoghi indispensabili”.

I GEOLOGI SICILIANI: “SISTEMA FRAGILE, NON PIU’ EFFICACE”

“I tragici eventi di queste ultime ore evidenziano, ancora una volta, la fragilità di un sistema di gestione e pianificazione territoriale ormai obsoleto e non più efficace nella prevenzione e nella gestione del dissesto idrogeologico. Al profondo cordoglio per le vittime e per i loro familiari si associa un sentimento di dolore e rabbia che l’Ordine dei Geologi adesso più che mai non può tacere”. Così, in una nota, l’Ordine dei geologi della Sicilia dopo la tragedia di Casteldaccia (Palermo). ”Le molteplici richieste inoltrate reiteratamente dall’Ordine Regionale dei Geologi al Governo e a tutti i livelli delle amministrazioni locali per una radicale azione di contrasto al dissesto idrogeologico non hanno ottenuto nessun provvedimento concreto. Tutto questo è inaccettabile”, così il presidente dell’ORGS, Giuseppe Collura. ”Il dissesto idrogeologico, al pari di altri rischi naturali è un costo sociale per il paese e deve rappresentare la priorità da cui partire per ridare sicurezza ai nostri territori, alle nostre infrastrutture, ai nostri cittadini e offrire nuove condizioni di sviluppo economico per il futuro delle imprese e delle giovani generazioni – dice Collura -I cambiamenti climatici unitamente alle caratteristiche geomorfologiche impongono nuove e aggiornate strategie di pianificazione, soprattutto in territori geologicamente fragili e spesso segnati da abusivismo edilizio, ove l’incuria e l’assenza di manutenzione dei corsi d’acqua e l’errato dimensionamento dei sistemi di smaltimento delle acque amplificano gli effetti del dissesto”.

“Riteniamo che sia urgente pensare ad un piano di interventi, su scala regionale, che individui le priorità e che contenga nell’immediato gli interventi di manutenzione sui corsi d’acqua che ridiano efficienza alle reti di drenaggio ma soprattutto, a medio lungo termine, azioni ed interventi strutturali – dice -In tali aree è necessaria pensare alla decostruzione o delocalizzazione di tutte quelle strutture che sono state costruite in siti che interferiscono con gli elementi naturali mettendo in pericolo la vita delle persone che vi abitano e non solo. I fatti tragici di queste ultime ore nei territori di Casteldaccia, Vicari e Cammarata ne sono la riprova, cosi come a nel recente passato, Giampilieri e Scaletta Zanclea e tanti altri fatti tragici che la breve memoria dell’uomo e dei Governi tendono a rimuovere”. “E’ paradossale che ancora oggi il grande patrimonio di competenze professionali dei geologi sia totalmente o parzialmente inutilizzato, mi riferisco in particolare alla quasi totale assenza di geologi nei comuni siciliani, in molti uffici del Genio Civile, cosi come la grave mancanza di un Servizio Geologico Regionale strutturato ed efficiente -conclude -La recente istituzione del fondo di prevenzione e gestione del rischio idrogeologico e idraulico, contenuto nella legge finanziaria (art.40 legge n.8/2018), ha finalmente introdotto un piccolo spiraglio per l’impiego all’interno degli enti locali di professionalità deputate alla valutazione dei rischi geologici, fornendo le adeguate indicazioni per le procedure di contrasto e mitigazione da porre in essere”. L’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, che ha partecipato attivamente alla sottoscrizione del documento e alla sua ampia condivisione con tutte le forze politiche, “chiede al Governo Regionale di supportare tale provvedimento legislativo dell’adeguata previsione finanziaria affinché i comuni della Regione Siciliana possano realmente dotarsi delle competenze necessarie per la pianificazione degli interventi finalizzati a contrastare il dissesto idrogeologico secondo un nuovo approccio previsionale e sostenibile, evitando finalmente il verificarsi ed il ripetersi di tragici eventi di cui la comunità non può pagare il prezzo più alto”.

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