Il sindaco di Adrano, D’Agate, l’ha inclusa nell’elenco degli edifici destinati all’esercizio pubblico del culto che devono restare momentaneamente chiuse – a scopo precauzionale – dopo gli eventi sismici di inizio ottobre. Parliamo della Chiesa S. Francesco. Nonostante l’ordinanza, però, la chiesa non è mai stata chiusa. A differenza della Chiesa Madre, della Chiesa della Catena e della Chiesa di San Pietro anch’esse danneggiate dalle scosse telluriche iniziatesi il 6 ottobre.
I tecnici del Comune di Adrano, nel ‘dossier terremoto’ consegnato al vicepremier Di Maio e ai tecnici della Protezione Civile nazionale, hanno inserito la Chiesa di San Francesco tra gli edifici danneggiati, sottolineando i danni strutturali subiti: lesioni in tutte le strutture della chiesa (volte, archi, setti murari); lesioni sul coro all’ingresso della chiesa.
Va da sé che la chiesa non può essere aperta ai fedeli per i rischi potenziali connessi all’attività sismica ancora in atto. Non si capisce, pertanto, chi e per quali ragioni abbia deciso di ‘soprassedere’ ad una decisione che invece è stata rispettata in tutti gli altri casi.
Proprio per scongiurare ogni pericolo, sabato scorso – nello stesso giorno della visita di Di Maio ad Adrano – i tecnici della Protezione Civile nazionale hanno ordinato la temporanea chiusura della ‘Matrice’ di Adrano. Con i danni subiti e il rischio sismico in atto, la precarietà della situazione della struttura non può mettere a rischio l’incolumità dei fedeli. L’ordine è stato rispettato.
Non si capisce perché ciò non sia avvenuto per la Chiesa di San Francesco.