Sulle consulenze a titolo gratuito assegnate dall’amministrazione Naso di Paternò a professionisti di vari settori, scelta che sta sollevando un vespaio di polemiche, interviene con una lunga nota l’ing. Carmelo Caruso, individuato dal primo cittadino come l’esperto che dovrà redigere il Piano di Protezione Civile. Se ne evince che il Piano mostrato dall’amministrazione all’indomani degli eventi sismici era farlocco e non più utilizzabile: ma allora perché ci è stato mostrato? Sull’assegnazione dell’incarico è intervenuto l’Ordine degli Ingegneri. “Come sempre, – scrive l’ing. Carmelo Caruso nella sua autodifesa – anche in questa occasione mi sono comportato da cittadino disponibile a dare il proprio contributo con le proprie capacità ed esperienze di impegno sociale in modo disinteressato alla propria comunità laddove ne avesse bisogno”. Il professionista paternese non solo si autoassolve ma si loda pure, dimenticando che la buona volontà del ‘cittadino disponibile’ deve muoversi entro regole certe. E accettare una consulenza gratuita non rientra nella fattispecie. “Da quanto scritto dall’Ordine – precisa Caruso nel comunicato diffuso oggi – emerge come il suo pronto intervento sia stato sollecitato da un immediato passaggio di trasparenza attuato dal sottoscritto, e non da altri, in merito alle criticità che la determina, di cui sono venuto a conoscenza una volta pervenutami, presentava (senza il bisogno che si scomodasse alcun gruppo politico con alcun comunicato di denuncia). Osservazione contemporaneamente e serenamente comunicata alla stessa Amministrazione per metterla al corrente dell’errore commesso e della difficoltà in cui il sottoscritto era stato posto, suo malgrado, da un punto di vista deontologico, perché si potesse porre rimedio mediante la revoca della determina”.
Vale la pena spiegare questo passaggio troppo fumoso e incomprensibile ai più. Nella determina che assegna l’incarico a titolo gratuito all’ing. Caruso e al geologo Salvatore Fabio Onorato, il sindaco Naso scrive che i due professionisti hanno offerto la propria disponibilità a collaborare con il sottoscritto”. E’ stato l’ing. Caruso, da quanto si deduce, a offrirsi di collaborare con l’amministrazione. In altre determine firmate dal primo cittadino si utilizza, invece, la formula secondo la quale “…il sindaco individua”. La distinzione lessicale, però, lascia il tempo che trova. Il problema è che un professionista – ingegnere, geologo o giornalista non fa differenza – non può accettare un incarico a titolo gratuito. L’ing. Caruso, anziché sperticarsi in profili autoelogiativi, dica una parola chiara su questo e dia ascolto all’Ordine professionale cui appartiene.
Qui di seguito il testo integrale del comunicato dell’ing. Carmelo Caruso:
In merito alle recenti polemiche sulle nomine di consulenza gratuita per il supporto agli uffici comunali per la redazione del nuovo piano comunale di protezione civile, pur trovandomi personalmente coinvolto, ho preferito in questi giorni evitare di intervenire pubblicamente.
Tuttavia, adesso, dopo aver aspettato, per rispetto istituzionale, che anche il mio Ordine Professionale, quello degli Ingegneri, più volte tirato in ballo in questi giorni, si esprimesse ufficialmente, alcune precisazioni su sulla vicenda sento il bisogno di farle, a scanso di equivoci. Poiché a nessuna persona perbene, posso immaginare, piacciano le strumentalizzazioni finalizzate allo scontro politico di parte, e ancor meno le insinuazioni, talvolta calunniose. In particolar modo, poi, a me piacerebbe ancor meno se ad essere messa in discussione fosse la serietà delle realtà sociali o associative a cui appartengo o con cui condivido la mia strada, costituite, senza la minima ombra di dubbio, da persone serie e perbene, impegnate genuinamente per il bene collettivo.
Come sempre, anche in questa occasione mi sono comportato da cittadino disponibile a dare il proprio contributo con le proprie capacità ed esperienze di impegno sociale in modo disinteressato alla propria comunità laddove ne avesse bisogno. Ma prima di tutto per me vengono la correttezza e il rispetto delle regole, sui quali ringrazio coloro che si sono premurati di farlo, ma posso permettermi di dire che non accetto lezioni da nessuno.
Da quanto scritto dall’Ordine emerge come il suo pronto intervento sia stato sollecitato da un immediato passaggio di trasparenza attuato dal sottoscritto, e non da altri, in merito alle criticità che la determina, di cui sono venuto a conoscenza una volta pervenutami, presentava (senza il bisogno che si scomodasse alcun gruppo politico con alcun comunicato di denuncia). Osservazione contemporaneamente e serenamente comunicata alla stessa Amministrazione per metterla al corrente dell’errore commesso e della difficoltà in cui il sottoscritto era stato posto, suo malgrado, da un punto di vista deontologico, perché si potesse porre rimedio mediante la revoca della determina. Suggerendo, fra l’altro, una interlocuzione e collaborazione con gli Ordini Professionali e il Dipartimento di Protezione Civile per individuare le modalità corrette di collaborazione coi professionisti per l’implementazione degli strumenti di protezione civile cittadini. Il tutto, posso assicurare, senza la necessità di innescare polemiche, scontri, attacchi, comunicati roboanti o insinuazioni e offese personali, come quelle che ho dovuto ricevere.
Per, carità ognuno ha tutto il diritto di criticare o attaccare l’Amministrazione in qualunque momento, forse un po’ meno quello di offendere o ingiuriare le persone e, in alcuni casi, i colleghi, senza conoscere i fatti. Anche questa è deontologia professionale.
Mi si consenta, per concludere, solo una piccola considerazione di carattere generale: chi conosce me e la mia storia, sa che sono sempre stato una persona disponibile e disinteressata quando si è trattato di impegnarsi per il Bene Comune, come ce ne sono tante altre a Paternò del resto, anche migliori di me. Vi assicuro che chi fa della propria vita una scelta di Servizio è stanco di assistere all’eterno teatrino di una politica vecchia, di trovarsi coinvolto in mezzo a scontri polemici che non servono a nessuno, di bracci di ferro mediatici inutili tra avversari politici. Sembrerebbe a volte che rendersi disponibili ad aiutare disinteressatamente la propria città in evidente difficoltà, significhi pagare l’ulteriore prezzo di diventare oggetto di accuse e strumento di polemiche e scontri politici che amareggiano soltanto e non servono a nessuno. Verrebbe da dire: aiutatevi da soli!
Ma, è davvero questa la città che vogliamo?
Si possono impiegare molte energie per costruire o per distruggere le cose. Io preferisco sempre il primo utilizzo, anche se è la strada più difficile e controcorrente.