La Regione Siciliana ha proclamato lo stato di calamita’ dopo i pesanti danni subiti a causa delle alluvioni di questi ultimi giorni. La decisione e’ arrivata nel corso di una riunione del governo regionale convocata d’urgenza dal presidente della Regione Nello Musumeci.
Il governo regionale ha inoltre chiesto all’esecutivo nazionale di dichiarare lo stato d’emergenza.
Il vertice, che si e’ tenuto a Palazzo d’Orleans di Palermo, e’ stato allargato ai dirigenti della Protezione civile, dell’Ambiente, della Programmazione, del Bilancio e della Struttura contro il dissesto idrogeologico. “Nelle scorse ore ho parlato con i sindaci dei Comuni colpiti e ho assicurato la vicinanza della Regione – le parole di Musumeci -. Ma dobbiamo pensare anche alle aziende danneggiate.
E qui serve l’intervento urgente del governo di Roma.
Per questo, abbiamo proclamato stesso lo stato di calamita’ e chiesto al governo centrale di dichiarare l’emergenza – prosegue -. Se ai nostri provvedimenti aggiungiamo quelli che dovrebbero arrivare dalla Capitale, credo che avremo la possibilita’ di ridare un minino di serenita’ ai territori devastati – ha aggiunto il governatore -. Certo, quanto accaduto deve farci riflettere sulla attenzione che nel passato hanno avuto le istituzioni per la tutela del territorio. Una condotta irresponsabile. Per questo tre mesi fa abbiamo istituito l’Autorita’ di bacino, attesa da tanti anni: servira’ a programmare e gestire gli interventi nel complesso sistema fluviale dell’Isola, del quale nessuno sembra essersi mai occupato. Nel frattempo – conclude il governatore – ho disposto delle indagini per possibili recenti omissioni da parte di alcuni funzionari e dirigenti dell’amministrazione regionale”.
Almeno per ora”.
Secondo un monitoraggio della Coldiretti
Almeno per ora”.
Secondo un monitoraggio della Coldiretti
Si registrano perdite per milioni di euro alle coltivazioni e alle infrastrutture nelle campagne. In Sicilia le zone più colpite sono quelle comprese fra Catania e Siracusa e quella attorno a Palermo ed Enna.