La comunicazione ufficiale è arrivata ieri nel tardo pomeriggio. La Regione Siciliana ha dato il via libera allo “stato di emergenza” post terremoto. L’iter dell’avvio per chiedere interventi straordinari passa ora a Roma.
“Abbiamo chiesto al governo centrale – ha spiegato ieri il Presidente della Regione, Nello Musumeci, – la dichiarazione dello stato di emergenza a seguito del terremoto che ha colpito, sabato scorso, una vasta area della provincia di Catania. La Protezione civile regionale ha concluso la ricognizione nei centri piu’ vicini all’epicentro e i Comuni nei quali sono stati riscontrati i danni sono: Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Adrano e Ragalna“. Nella relazione, predisposta dal Capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, sono stati stimati in 2,4 milioni di euro i costi relativi agli interventi minimi per il ripristino delle condizioni di agibilita’, il ritorno alla normalita’ e la riduzione del rischio, per quanto concerne il patrimonio pubblico. In particolare risultato inagibili: quattro scuole e due chiese a Biancavilla, il Municipio e Palazzo Ardizzone a Santa Maria di Licodia, due chiese a Ragalna. Agibili, ma danneggiati, due chiese e un convento ad Adrano. Per quanto riguarda la quantificazione dei danni all’edilizia privata, l’attività di monitoraggio e’ ancora in corso. “Fin dalle prime ore successive al sisma – continua il governatore – gli uffici della Protezione civile e del dipartimento regionale dei Beni culturali si sono attivati con tempestività per procedere al monitoraggio degli edifici danneggiati. Abbiamo gia’ provveduto ad approvare la delibera di Giunta perché è necessaria una tempestiva esecuzione degli interventi, per consentire la ripresa ordinaria delle attività scolastiche e l’accessibilità nelle chiese, attualmente inagibili. Auspico che adesso il governo nazionale sia celere nel dichiarare lo stato di emergenza”.
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