E’ stata dedicata ai temi ambientali l’assemblea pubblica del Meetup 5.1 di Adrano tenutasi a Palazzo Bianchi sabato scorso.
L’incontro, in particolare, ha focalizzato l’attenzione sulla possibile costruzione di un “mega-biodigestore” e forse anche di un inceneritore in Contrada Rinazze di Biancavilla, a confine con il territorio di Adrano.
L’argomento è molto sentito ed è stato esposto e dibattuto con ricchezza di dettagli tecnici e valutazioni di metodologie ed opportunità, con ampi interventi qualificati.
Relativamente all’impianto di biodigestione sono emerse diverse criticità, le più significative delle quali sono:
1) Eccessiva vicinanza al centro abitato di Biancavilla, al di sotto dei minimi di legge previsti;
2) Presenza nel luogo dove è previsto l’impianto di coltivazioni di eccellenza con prodotti DOP, IGP e coltivazioni biologiche, nonché realtà economiche per la lavorazione dei prodotti; tali produzioni ed indotto economico verrebbero irrimediabilmente compromessi dalla presenza del biodigestore;
3) Presenza di falde acquifere potabili utilizzate da diversi centri urbani, anche queste a rischio di compromissione.
Le grandi dimensioni dell’impianto, è stato sottolineato nel corso dell’incontro, indurrebbero molta parte della Sicilia a conferire presso di esso i propri rifiuti, mettendo anche la viabilità in forte condizione di criticità.
Il presidente dell’ IRSSAT, Giuseppe Lo Bianco, ha illustrato lo stato dell’opera dell’impianto di Rinazze e le nuove frontiere della gestione dell’umido, antitetiche ai megaimpianti.
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