Catania oggi si è svegliata tappezzata di striscioni che rilanciano l’emergenza casa, in citta’ piu’ viva che mai. “28 mila case vuote – si legge in molti di questi – la soluzione è una lotta per la casa”. Una lunga lista di associazioni, gruppi e sindacati, che va da Emergency al Sunia, dal comitato Casa x Tutti a Città Insieme, chiede uno stop degli sfratti e maggiori politiche abitative. Dichiarano infatti gli organizzatori: “Come si possono chiedere più sfratti quando la poverta’ è in aumento e gli sfratti a Catania tra il 2016 e il 2017 sono aumentati del 1.812,82 per cento? E’ chiaro che il problema non sono gli “abusivi” come dichiarato dal Ministro degli Interni ma la povertà crescente. La circolare, infatti, tenta di velocizzare le esecuzioni di sfratto e sgombero su tutto il suolo nazionale senza provvedere in alcun modo alla sistemazione delle migliaia di famiglie che si trovano nella condizione di occupare casa o non poter pagare l’affitto”. E ancora: “In una citta’ con oltre seimila richieste di alloggio popolare e quasi quattromila richieste di sfratto crediamo che il “problema casa” debba essere una priorità per la nuova amministrazione”. Intanto Catania, in una classifica da poco emersa, risulta essere paradossalmente terza in Italia per numero di case vuote, stimate sono circa 28.591, quasi il 20% di tutti gli appartamenti sul territorio, segnale evidente che esiste una palese incongruenza tra il mercato immobiliare e le necessità della popolazione. “Rimandiamo ad un grande presidio cittadino per sabato 6 ottobre alle ore 18:00 a piazza Alcalà, ai piedi dell’ex Mulino Santa Lucia, immobile che dopo le vicende giudiziarie è rimasto inutilizzato e che potrebbe dare casa a centinaia di famiglie. Proprio l’amministrazione potrebbe lavorare sul miglior utilizzo di questo stabile”.
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