Catania, appello al ministro Grillo della dottoressa violentata: “Nelle Guardie mediche non è cambiato nulla”

“Rinnovo il mio appello, sempre più disperato, a lei dottoressa Giulia Grillo che è rivestita oggi di una carica istituzionale e politica prestigiosissima e di enorme responsabilità. Mi rivolgo a lei proprio perché è un medico, appassionata della sua professione: abbia compassione”. A scrivere è Serafina Strano, la dottoressa aggredita e violentata mentre svolgeva il turno di Guardia medica a Trecastagni, in provincia di Catania, che, a un anno esatto da quella terribile notte, ha voluto rivolgersi al ministro della Salute. “Sono passati 365 giorni dall’alba del 19 settembre 2017 ma le mie colleghe e i miei colleghi, in tutta Italia, o quasi, rivedono la luce del nuovo giorno, dopo aver trascorso in piena solitudine una lunga notte di lavoro, dalle vetrate degli ambulatori di Guardia Medica: i tuguri, vergogna del Sistema sanitario nazionale – ricorda Serafina Strano – Di sostanziale nell’organizzazione del servizio di Guardia medica sino ad oggi non è cambiato nulla, non sono stata risarcita per il danno subito, il mio aggressore è già stato processato ed è in carcere a scontare la sua pena, ma i corresponsabili delle violenze che ho subito sono più o meno al loro posto, sono in attesa che siano chiamati in causa dalla Magistratura. Lancio il mio grido da collega e cittadina italiana – afferma con forza Strano – Non mi deluda, perché la politica sino ad oggi mi ha deluso, gli organismi istituzionali continuano a deludermi”.
“Facciamo nostro e rilanciamo al ministro questo appello della collega Serafina Strano – afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli Ribadiamo quanto abbiamo gridato a Bari, il 13 settembre, in occasione della Giornata contro la violenza: è finito il tempo delle parole, questo è il tempo di dare risposte! Al Ministro diciamo: ‘Noi medici ci siamo!’ -conclude Anelli – Siamo pronti a collaborare, a mettere a disposizione dati, proposte, suggerimenti. La professione tutta è pronta a condividere e sostenere il cambiamento che il ministro vorrà finalmente apportare”. 

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