Chi aggiusterà il legno storto delle 2 presidenze delle commissioni consiliari “regalate” dalla maggioranza al sindaco D’Agate?
All’interno delle varie forze politiche, in questi giorni si è ragionato sui rimedi eventuali da apportare all’anomalo assetto delle commissioni venuto fuori a sorpresa qualche giorno fa.
L’adagio “A caval donato non si guarda in bocca” non esiste in politica.
Accettare il “cadeau” offerto da Lega e Udc per due delle sei presidenze e, soprattutto, ricambiare la cortesia votando alla presidenza nomi graditi ai due partiti, ha un significato ben preciso. Far finta che nulla sia successo è impossibile. E qui torniamo alla domanda iniziale: come si riesce a mettere una pezza al mal combinato, evitando che il rimedio sia peggiore del buco? Nella maggioranza consiliare si valuta anche l’ipotesi di sfiduciare i presidenti “dagatiani” Caruso e Politi per eleggerne altri due nuovi di zecca (per Mazzeo, presidente della VI Commissione pare non ci siano problemi). A meno che, si fa notare, non siamo loro stessi ad agevolare, per così dire, il percorso rassegnando spontaneamente le dimissioni.
Un bel garbuglio, come si vede, che resterà tale fino al passaggio decisivo del Bilancio quando “guelfi e ghibellini” dovranno ritrovarsi insieme su un passaggio delicato che dovrà decidere del loro destino e, quel che più conta, del futuro della comunità.
Alla luce del messaggio inequivocabile, in tanti cominciano a comprendere la logica di condividere dentro il Consiglio comunale un percorso che porti il Comune ad uscire dalla palude del pre-dissesto. Resta da vedere se nei fatti, al momento decisivo, dentro il Consiglio terranno fede all’impegno.