A far grancassa contro gli impianti di rifiuti a Piano Rinazze (stamattina a Palermo è prevista la conferenza dei servizi), con passo felpato e senza pubblicizzare la cosa nella individuazione del sito che dovrà ospitare i “rifiuti pericolosi” che contengono fluoroedenite.
E’ il doppio registro adottato dall’amministrazione di Biancavilla che in questi giorni, proprio mentre infuria la polemica su due progetti per il trattamento dei rifiuti in contrada Rinazze, sta notificando ad una quarantina di proprietari terrieri biancavillesi e adraniti una richiesta di “accesso all’area” in vista della realizzazione del nuovo sito dove si dovranno conferire i materiali “a rischio” provenienti dalle opere di urbanizzazione eseguite a Biancavilla e dai lavori di scavo che riguardano la ferrovia metropolitana. Le fibre di fluoroedenite contenute nei materiali di risulta vengono classificati dal ministero dell’Ambiente come rifiuti pericolosi. Il sito individuato come discarica di questi rifiuti pericolosi si trova in contrada “Erbe bianche”, in territorio di Biancavilla, poco distante da Adrano. Siamo a un tiro di schioppo, ironia della sorte, da contrada Rinazze dove non si vogliono impianti per il trattamento dei rifiuti. Gli atti notificati ai cittadini – una ventina sono i proprietari biancavillesi, altrettanti gli adraniti – riguardano alcuni accertamenti e autorizzazioni all’accesso nell’area interessata che dovranno eseguire i tecnici del Comune assieme ai due geologi incaricati dello studio e dei rilievi topografici. La discarica per rifiuti pericolosi, vale la pena ricordare, è prevista dal piano triennale delle opere pubbliche.
Il Comune di Biancavilla ha ritenuto di non informare preventivamente i cittadini dell’avvio dell’iter che porterà alla realizzazione della discarica che dovrà ospitare le pericolose fibre di fluoroedenite. Il minerale fibroso, estratto in gran quantità dalla cava di Monte Calvario, è la causa del mesotelioma pleurico che ha provocato un numero elevato di morti nel territorio di Biancavilla.
Gran parte dei proprietari dei terreni che ricadono in contrada Erbe bianche, terreni destinati all’esproprio, sono intenzionati a negare qualsiasi autorizzazione al Comune di Biancavilla. Per un passaggio così delicato – argomentano – è necessario che l’amministrazione informi pubblicamente i cittadini. Far passare tutto in silenzio, invece, è un modo assai strano di affrontare la questione. Silenzio che stride con il clangore sollevato dalla protesta contro gli impianti di contrada Rinazze.