E’ un colpo pensatissimo quello inferto dalla Gup del processo “Illegal Duty”, Giuliana Sammartino, al clan adranita degli Scalisi. Alla sbarra tutti i nomi della organizzazione che negli anni ha gestito gli affari illeciti della cosca. Capo indiscusso dell’organizzazione è Giuseppe Scarvaglieri che verrà giudicato con il rito ordinario. In carcere da anni, il boss faceva filtrare dalla propria cella gli ordini ai propri sottoposti I suoi luogotenenti sono stati condannati a pene durissime. Il clan, è stato accertato, imponeva una sorta di doppio pizzo al mercato ortofrutticolo: si doveva pagare anche quando si scaricava la merce.
L’inchiesta culminata con il blitz del 2017 della Polizia ha fatto luce sulla “pax mafiosa” sancita con il clan rivale dei Santangelo-Taccuni, recentemente falcidiato da un’altra operazione antimafia.
All’impianto accusatorio hanno dato un contributo importante i collaboratori di giustizia Gaetano Di Marco e Giuseppe Liotta.
Queste le condanne agli uomini arrestati lo scorso anno nell’operazione “Illegal Duty”: Nicola Amoroso (16 anni e 8 mesi), Vincenzo Biondi (20 anni), Emanuel Bua (1 anni e 4 mesi), Alfredo Bulla (20 anni), Angelo Bulla (12 anni), Angelo Calamato (8 anni), Pietro Castro (8 anni), Gaetano Di Marco (2 anni e 1000 euro di multa), Massimo Di Maria (10 anni), Salvatore Di Primo (8 anni), Antonino Furnari (15 anni e 4 mesi), Alfio Lo Curlo (8 anni), Alessio La Manna (12 anni), Agatino Leanza (8 anni e 8 mesi), Antonino Leanza (8 anni e 4 mesi), Giuseppe Liotta (1 anno di reclusione), Pietro Giuseppe Lucifora (11 anni), Giuseppe Maccarrone (11 anni e 4 mesi), Pietro Maccarrone (8 anni), Alfredo Mannino (20 anni), Biagio Mannino (2 anni e 8 mesi), Giuseppe Mannino (20 anni), Vincenzo Pellegriti (11 anni e 4 mesi), Agatino Perni (6 anni e 4 mesi), Alfredo Pinzone (6 anni), Mauro Giuliano Salamone (8 anni), Sebastiano Salicola (12 anni), Nicola Santangelo (8 anni), Carmelo Scafidi (2 anni), Salvatore Scafidi (12 anni), Pietro Severino (2 anni), Giuseppe Sinatra (10 anni), Vincenzo Valastro (20 anni) e Claudio Zermo (5 anni e 4 mesi). Gli imputati sono stati condannati al risarcimento, pari a 5 mila euro, all’Associazione Nazionale Antimafia “Alfredo Agosta” di Catania.