Benedetto gettone di presenza. Domani il consiglio comunale di Adrano, convocato per le ore 18.00, è chiamato a determinare la misura del gettone di presenza per i consigli comunali. Il punto all’ordine del giorno segue l’elezione delle commissioni consiliari permanenti e della commissione elettorale.
Bocciata da tempo l’indennità, una sorta di mini stipendio assai ghiotto per ciascun componente dell’assemblea cittadina, il gettone di presenza è l’unico emolumento garantito. L’importo lordo supera di poco i 30 euro per ogni seduta consiliare e per ogni riunione di commissione. Al netto fanno circa 23 euro. Non esattamente una somma iperbolica. E’ da almeno 10 anni che la cifra non viene modificata. Le indicazioni di legge vanno tutte in direzione di un contenimento della spesa. Non si capirebbe, del resto, come un Comune in pre-dissesto – com’è Adrano – possa decidere di aumentare i gettoni dei consiglieri.
L’adeguamento fissato per domani in realtà è un mero passaggio formale che non dovrebbe modificare gli assetti già noti. A meno che non si voglia rivedere tutto l’impianto e rivedere gli importi elargiti ai consiglieri comunali.
“Fosse per me ripristinerei la vecchia indennità – afferma il consigliere Federico Floresta, tra i più votati alle ultime elezioni – oppure adeguerei verso l’alto il gettone per le sedute consiliari e diminuirei quello per le commissioni.
“Da un atto votato in consiglio comunale – spiega Floresta – derivano responsabilità per ciascuno di noi. Spesso si tratta di sedute che durano ore e ore. Diverso è il discorso per le riunioni delle commissioni, frequenti e molte di breve durata”.
Anni addietro, nel vicino comune di Biancavilla, undici consiglieri comunali tirarono la corda fino a mettersi nei guai con la giustizia, provocando un danno di 200 mila euro.