Sicurezza, da domani a Catania via al Taser, pistola elettrica “non letale”: due dardi per ogni cartuccia

Catania, Palermo, Genova, Torino, Milano, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Caserta, Napoli, Brindisi: sono le 12 citta’ dove da domani partirà la sperimentazione del taser, la pistola elettrica “non letale” usata in numerosi Paesi dalle forze dell’ordine per immobilizzare una persona – l'”offender” – nel corso di operazioni di servizio. Alcuni agenti di polizia (in 7 citta’) e alcuni carabinieri e finanzieri (in altre 5) ne saranno equipaggiati per tre mesi: al termine di questo periodo di verifica sul campo, sulla base delle esperienze maturate e dei risultati raggiunti, si decidera’ se e come procedere. Il taser e’ quella che la normativa italiana in materia classifica come “arma propria”, da usare contro individui che si trovano a rappresentare una minaccia per gli operatori o per i civili. Molto si punta sull'”effetto dissuasivo” di questo strumento: come prescrive il disciplinare tecnico illustrato agli agenti, il taser – di uno sgargiante colore giallo – va tenuto in una fondina a se’ e va mostrato all'”offender” prima dell’uso, per fargli capire che – se proseguira’ nel suo atteggiamento – sara’ colpito con una scarica. Non a caso, il modello adottato in Italia, l’X2 prodotto dalla Axon, evoluzione del precedente, e’ dotato di un pulsante che fa vedere un arco elettrico di avvertimento e sentire un crepitio. Ogni pistola ha due cartucce e ogni cartuccia due dardi collegati all’arma con fili conduttori in accoppiamento verticale: quando il “bersaglio” viene colpito, sino a poco meno di 8 metri di distanza, subisce degli impulsi elettrici per 5 secondi con contrazione involontaria dei muscoli e conseguente immobilita’. L’iter per l’adozione sperimentale del taser e’ partito addirittura nel 2014, quando al Viminale sedeva Angelino Alfano, ma il decreto con l’ok e’ arrivato solo nel luglio scorso. “Aiutera’ migliaia di agenti a fare il loro lavoro”, ha twittato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sostenendo che “per troppo tempo le nostre forze dell’ordine sono state abbandonate: e’ nostro dovere garantire loro i migliori strumenti per difendere il popolo italiano”. 

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