A Palagonia è caccia al killer con l’auto. Il sindaco: “Nemmeno l’Isis fa queste cose”

Sono andate avanti per tutta la notte le ricerche di Gaetano Fagone, l’uomo che in auto ha travolto i suoi vicini di casa ferendone sette. I carabinieri della compagnia di Palagonia, nel Catanese, guidati dal tenente colonnello Felice Pagliara, stanno battendo palmo a palmo le campagne del paese e quelle di Militello in Val di Catania. In campo stanno operando anche i ‘Cacciatori’ di Sicilia. Istituiti decine di posti di blocco nel paese. Ieri sera oltre al nucleo cinofili sono state attivate delle celle fotoelettriche per fare luce nelle campagne. Il 52enne, dopo avere più volte investito i suoi vicini di casa, si è allontanato a bordo dell’auto utilizzata da ariete e l’ha abbandonata nella sua ca[sg_popup id=”7489″ event=”inherit”][/sg_popup]mpagna in contrada ‘Tre Fontane’. Il suo telefono cellulare risulta irraggiungibile.

Il sindaco Astuti: “Nemmeno l’Isis fa queste cose”
“In questa citta’, purtroppo, si sono registrati negli ultimi 24 mesi sei episodi di violenza, questo e’ il settimo, fatti diversi e separati e filo conduttore credo che sia una smarrita, una perdita di valori… Non siamo in una realta’ standard…” Cosi’ il sindaco di Palagonia, Salvatore Astuti che ha convocato per lunedi’ un Consiglio Comunale straordinario. “Ci vuole piu’ sicurezza per questa citta’. E’ questo quello che abbiamo gia’ chiesto, che chiediamo ed e’ questo l’appello che vogliamo lanciare. Evidentemente c’e’ un disagio sociale, ma non perche’ questo e’ un paese povero, ma al contrario ricco. Si lavora. Chi non vuole lavorare non guadagna. Solo un folle ha potuto fare una cosa simile. Se ripenso a quello che e’ accaduto, per quello che ho visto in un video registrato e per quello che mi hanno raccontato, neanche l’Isis le fa queste cose. Ha colpito le persone una per una fin quando sono non e’ caduta l’ultima…”. “Serve molta attenzione per la citta’ – ha detto invece padre Renzo Venuti, parroco della Chiesa di San Giuseppe – perche’ ci sono problemi sociali legati alla tossicodipendenza, di dispersione scolastica, di crescita educativa, una citta’ dove c’e’ benessere, ma che porta grandi difficolta’. C’e’ una grande paura soprattutto nelle periferie: noi stiamo tentando di riavvicinare la gente alla parrocchia cosi’ come negli oratori, per permettere un riscatto. Ma se non abbiamo il supporto delle istituzioni, delle forze dell’ordine con una presenza massiccia credo che sara’ un processo assai difficile. La violenza e’ un linguaggio, una reazione…”.

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