Carabinieri: operazione antimafia a Paternò. 9 arresti e numerose perquisizioni.

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[sg_popup id=”7353″ event=”inherit”][/sg_popup]Sono oltre 100 i carabinieri del Comando Provinciale di Catania, che, dalle prime ore del mattino, stanno eseguendo un provvedimento restrittivo emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale etneo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 persone ritenute appartenenti al Gruppo “Assinnata”, quale articolazione territoriale della famiglia mafiosa “Santapaola”, ritenute responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso, nonché di associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e sviluppate dalla Compagnia di Paternò, hanno consentito di definire la posizione di predominio della famiglia Assinnata nell’ambito della criminalità organizzata locale quale articolazione territoriale della famiglia mafiosa “Santapaola” considerata una delle più ramificate e pericolose consorterie criminali operante nel catanese. Predominio evidenziato altresì dal segno di reverenza dell’ ”Inchino” durante i festeggiamenti patronali del dicembre 2015.

Gli investigatori, in prosecuzione dello sforzo investigativo che portò sempre in quell’area nel febbraio del 2016 alla cattura nell’ambito dell’operazione “The End” di altri 14 soggetti del medesimo gruppo criminale (per i delitti di associazione di tipo mafioso, estorsione e traffico e spaccio di sostanze stupefacenti) hanno individuato gli assetti del sodalizio – capi e gregari -, riscontrando un diffuso condizionamento illecito dell’economia locale.

Le attività hanno altresì consentito di evidenziare il ruolo del responsabile del Gruppo il quale, al posto del padre ristretto in carcere, curava i rapporti con altri esponenti di notevole caratura delinquenziale.

I particolari dell’operazione verranno illustrati alle ore 11.00 odierne nel corso di una conferenza stampa che si terrà presso la saletta della Procura della Repubblica, sita in viale XX settembre.

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