[sg_popup id=”7353″ event=”inherit”][/sg_popup]La ricerca Fisica di base, ancora una volta, contribuisce a far compiere progressi in campo medico. Ai Seminari internazionali di Erice sulle Emergenze Planetarie, Roberto Caciuffo e Maria Betti del Joint Research Centre Directorate for Nuclear Safety and Security della Commissione Europea, hanno annunciato una svolta nella terapia dei tumori metastatici. “Finora – spiegano – siamo stati molto prudenti per non creare false illusioni nei pazienti. Oggi riteniamo di poter dire che la nuova tecnica di medicina nucleare, entro i prossimi 2-3 anni, potrà essere utilizzata su larga scala negli ambienti ospedalieri oncologici”. Utilizzando ‘proiettili’ (che trasportano particelle, capaci di riconoscere le cellule tumorali metastatiche) si è in grado di liberare il massimo dell’energia al loro interno, distruggendole. Le cellule tumorali presentano nelle loro membrane delle proteine differenti rispetto a quelle che risiedono sulle membrane delle cellule sane. Ed è proprio sfruttando questa differenza, che si indirizzano i ‘proiettili’ solo sulle cellule malate. “Questi ‘proiettili’ – spiega Maria Betti – vengono rivestiti in maniera tale da avere un’affinità chimica con la cellula malata, creando una sorta di calamita”.