Rischiano il posto di lavoro 25 operatori in servizio di diversi centri di dialisi in tutta l’Isola. Sono destinatari di un provvedimento di licenziamento da parte della ‘Diaverum Italia’ che, nel territorio regionale, gestisce in convenzione 18 centri e assiste 1.250 pazienti. L’avvio della procedura, però, denuncia la Fp Cgil Siiclia, presenta un vizio di forma e il sindacato ha già inviato una nota all’amministratore delegato della società e per conoscenza all’assessorato alla Salute. “Nella richiesta di comunicazione datata 30 luglio – osserva il segretario generale, Gaetano Agliozzo, e la responsabile della sanità privata, Clara Crocè – emerge una irritualità che inficia l’iter. L’atto è indirizzato, infatti, solo ad alcune federazioni territoriali e non alla nostra segreteria regionale, la quale non può non essere coinvolta dal momento che la crisi e l’esubero del personale riguardano aziende dislocate in tutto il territorio siciliano”. “Considerato che la FP Cgil Sicilia è venuta a conoscenza della vertenza in modo informale, e non come soggetto titolare della contrattazione e delle norme che regolano il sistema delle relazioni sindacali”, il sindacato chiede di procedere a una nuova comunicazione “nel rispetto della normativa vigente. Si ritiene, pertanto, che la comunicazione del 30 luglio non possa considerarsi propedeutica all’avvio della procedura di licenziamento”. Gli esuberi sono stati rilevati nei centri di dialisi di Augusta, Castelvetrano, Barcellona Pozzo di Gotto, Catania, Marsala, Nissoria, Palagonia, Ribera, Riesi, San Gregorio di Catania, Sciacca e Troina.
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