Il ponte crollato il 14 agosto a Genova non è l’unico viadotto progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi, sul quale in queste ore si stanno concentrando le attenzioni degli esperti per valutarne le condizioni di sicurezza. Primo fra tutti è un viadotto alle porte di Agrigento, realizzato da Morandi negli anni `60, che collega il quartiere di Villaseta con la strada che porta a Porto Empedocle. L’opera, chiusa dall’Anas nel 2017 a seguito delle segnalazioni di diverse associazioni ambientalista, tra cui Mareamico, che evidenziavano la presenza di preoccupanti crepe sulla struttura. Il viadotto agrigentino, che fin da subito ha sollevato i malumori degli ambientalisti per il forte impatto sul territorio, è stato realizzato a seguito della storica frana che nel `66 devastò il centro storico di Agrigento. Per mettere in sicurezza la strada che si erge a centinaia di metri dal suolo sorretto da altissimi piloni, occorrono almeno 30 milioni di euro, ma sono in tanti che, anche a seguito della tragedia di Genova, premono per abbatterlo. Ma in Sicilia non c’è solo il viadotto Morandi a creare apprensione. Negli ultimi tre anni infatti si contano a decine le strade chiuse a causa di cedimenti strutturali che solo per puro caso non hanno fatto registrare vittime. Due casi per tutti: il viadotto Himera sull’autostrada Palermo-Catania, che ha ceduto tre anni fa, ed ancora chiuso in attesa del completamente dei lavori; e il viadotto Scorciavacche, lungo la statale che collega Palermo ad Agrigento, crollato nel dicembre del 2014 appena una settimana dopo essere stato inaugurato.