La procura di Caltanissetta ha chiuso le indagini e ora rischiano il processo i 24 indagati nell’inchiesta che lo scorso 14 maggio ha portato in carcere l’ex presidente degli industriali siciliani, Antonello Montante, accusato di associazione a delinquere in concorso con esponenti delle forze dell’ordine che avrebbero costituito una rete per spiare l’operato dei pm. Lo scrive Repubblica-Palermo. Va verso l’archiviazione, invece, l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa: “L’iniziale ipotesi accusatoria non ha trovato alcuna conferma”, dicono i suoi legali, Nino Caleca e Giuseppe Panepinto.
L’inchiesta è coordinata dai sostituti Stefano Luciani, Maurizio Bonaccorso e dall’aggiunto Gabriele Paci. Montante, che si trovava nel carcere di Caltanissetta, da qualche giorno e’ stato trasferito nel reparto detenuti dell’ospedale Civico di Palermo.
Ancora aperto il secondo troncone dell’inchiesta, sempre per associazione a delinquere, che oltre a Montante coinvolge l’ex presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro, l’ex governatore siciliano Rosario Crocetta, gli ex assessori della sua giunta Linda Vancheri e Mariella Lo Bello e alcuni imprenditori.
Si aggrava la posizione di Renato Schifani, ex presidente del Senato coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto ‘Sistema Montante’. I pm di Caltanissetta hanno contestato a Schifani, finora accusato di favoreggiamento e rivelazione di notizie riservate, il reato di concorso esterno in associazione a delinquere.
Sarebbe responsabile di fughe di notizie reiterate e continuate a favore dell’organizzazione a delinquere che ruotava attorno all’industriale. Montante e’ accusato di avere costituito una sorta di rete, con la complicita’ di importanti esponenti delle forze dell’ordine, per spiare le mosse della Procura di Caltanissetta che lo indagava per concorso in associazione mafiosa.
Oltre a Montante e Schifani, l’inchiesta coinvolge l’imprenditore Massimo Romano, gli esponenti delle forze dell’ordine Gianfranco Ardizzone, ex capo centro Dia, Ettore Orfanello, ufficiale della guardia di finanza, Mario Sanfilippo, che era in servizio alla polizia tributaria, Giuseppe D’Agata, ufficiale dell’Arma, i poliziotti Diego Di Simone, Marco De Angelis e Salvatore Graceffa, Arturo Esposito, ex comandante della Legione carabinieri Sicilia, Andrea Grassi, dello Sco, Andrea Cavacece, ex capo reparto dell’Aisi e il docente universitario Angelo Cuva.
Per favoreggiamento sono indagati Vincenzo Mistretta, Carmela Giardina, Rosetta Cangialosi, Salvatore Cali’, Andrea Cali’, Salvatore Mauro, Carlo La Rotonda, Letterio Romeo, Maurizio Bernava e Alessandro Ferrara, accusato di aver favorito Montante mentendo agli inquirenti.