“Il decreto del Tar di Palermo è il riconoscimento della serietà e legittimità della nostra ordinanza sui rifiuti. Si sospende soltanto la decadenza dei sindaci inadempienti, ma si conferma la bontà di tutta l’ordinanza sorretta – sono parole del magistrato – ‘da forti e articolate motivazioni'”: è questa la posizione di fronte al pronunciamento del tribunale amministrativo del presidente della regione Sicilia Nello Musumeci, che spiega: “Secondo il Tar, l’ordinanza regionale ‘impone doverosamente ai Comuni che non abbiano raggiunto la soglia di raccolta differenziata di almeno il 30 per cento di attivarsi immediatamente entro il 31 luglio 2018’ e, di fatto, autorizza l’amministrazione regionale a ‘disporre tutte le misure ritenute più appropriate per realizzare, in sostituzione dei Comuni inadempienti, gli obiettivi perseguiti con l’ordinanza regionale'”. “Nelle prossime ore il governo della Regione adotterà tutte le misure necessarie, senza escludere la nomina dei commissari, come ci autorizza a fare lo stesso Tar”, afferma il presidente Musumeci, aggiungendo: “Confido, tuttavia, nella leale collaborazione dei Comuni e soprattutto dei sindaci delle grandi città capoluogo che da decenni non si occupano, colpevolmente, della raccolta differenziata, in una disarmante alleanza con passati governi regionali omissivi e compiacenti, utilizzati ancora oggi da alcuni amministratori come comodo alibi per eludere i propri obblighi di legge in materia di rifiuti”.