Con l’arrivo della bella stagione si pensa alle vacanze, ai viaggi, al buon mangiare e anche alla goduria del buon vedere. Due le mostre in contemporanea inaugurate nei giorni scorsi dal maestro ceramista Barbaro Messina; da vedere a Nicolosi come a Lampedusa, entrambe dal titolo “Approdi Mediterranei”. Anche questa mostra è legata al ciclo di mostre, che hanno come unico denominatore “il fuoco, la terra e l’Etna”. I colori unici, come quelli del cielo, delle campagne della valle simetina, con sempre sullo sfondo l’Etna. A Nicolosi, dove sin dal 1998 esiste all’interno una zona artigianale, una scuola di formazione professionale sulla Ceramizzazione della pietra lavica dell’Etna, Barbaro Messina cura la direzione, da dove sono usciti fuori talenti di giovane promesse. Mercoledì 20 giugno nei locali della scuola è stata inaugurata la mostra dal primo cittadino Angelo Pulvirenti, con l’editore di “la Ceramica moderna & antica” attualmente presidente dell’ICMEA Giovanni Mirulla, il cinese I Cin Hsu segretario generale del’ICMEA. Alla cerimonia del taglio presente la delegazione dell’ICMEA giornalisti provenienti da tutto il mondo, che si occupano di raccontare al mondo come si esprimono i grandi artisti della ceramica contemporanea. Cambia il mondo, anche l’arte nelle sue molteplice forme si adegua.
Barbaro Messina, forte dell’idea che l’innovazione viaggia attraverso la tradizione, in occasione degli incontri convocati dal Consiglio Nazionale della Ceramica, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e di cui il maestro è membro ha più volte sensibilizzato i rappresentanti delle città della ceramica e gli esperti del settore verso l’idea di una ceramica alternativa, quella etnea su pietra lavica, che pur discostandosi per forme e caratteristiche del supporto dai limiti imposti dal decreto ministeriale, assicura un profondo finale come ceramica di eccellente qualità. Nessun riconoscimento nessun marchio d’origine finora, malgrado il maestro ceramista di Paternò da anni gira il mondo in lungo e in largo, presentando la sua innovazione, ovvero la ceramizzazione della Pietra lavica dell’Etna.
Verso questa direzione muove i suoi passi anche l’amministrazione del comune di Nicolosi il quale, avvertendo come inscindibile il connubio tra la città e la pietra lavica, ha deciso di ospitare il meeting di prestigio internazionale organizzato dall’ International Ceramic Megazines Editors Association (ICMEA) e dell’ente culturale Operae Milò in collaborazione con le riviste D’A e la Ceramica Moderna & Antica. Un evento che ha come obiettivo il confronto e lo studio sulla ceramica etnea, vista la presenza di editori, ceramisti studiosi sia italiani sia di diversi continenti e paesi europei. I partecipanti all’incontro, che già hanno conosciuto in passato l’invenzione compiuta da Barbaro Messina, venendo a conoscenza dell’evoluzione tecnica, artistica e qualitativa di questa arte sofisticata e contemporanea, e soprattutto apprendendo quanto essa incarni la nostra sicilianità, oltre il nostro patrimonio culturale ed economico, potranno farsi promotori nel mondo dell’esigenza, tanto naturale quanto scontata, del riconoscimento di un marchio di origine orgogliosamente etneo.
Quattro le tappe in Sicilia della delegazione ICMEA, Taormina, Catania, Clatagirone e Nicolosi. Qui hanno potuto visitare la mostra del maestro del ciclo della pietra lavica Barbaro Messina curata da Marina Calà, con i lavori degli allievi della scuola professionale. A fare da cornice altri lavori di artisti che frequentano la bottega del Messina, come i paternesi Pippo D’Angelo, Carmelo Virgillito e Pier Manuel Cartalemi. Al museo della Ceramica e della Pietra Lavica anche l’esposizione delle “primedicopertina” con le opere degli artisti presenti nelle copertine riviste D’A e la Ceramica moderne & antica dal 1990 al 2018.
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