Chi la spunterà nel braccio di ferro finale tra Aldo Di Primo e Angelo D’Agate? Dentro la clessidra, ormai, restano solo pochi granelli di sabbia. Oggi si chiude ufficialmente la fase due della campagna elettorale, i duellanti terranno i loro comizi e lanceranno l’appello finale ai propri elettori. In prima battuta, vale la pena ricordarlo, i candidati Di Primo e D’Agate hanno ottenuto rispettivamente 7029 voti (38,09%) e 5983 (32,4%).
Dieci anni fa, l’affermazione al primo turno di Giovanni Bulla non servì a evitargli la batosta al ballottaggio da parte del candidato Ferrante, sul cui nome si erano ritrovati gli elettori dei candidati esclusi. La posizione neutrale annunciata ufficialmente dall’ex concorrente Monteleone evita la fatica di fare astruse addizioni o sottrazioni sulla base dei voti – 5500 – ottenuti dal candidato di Vivere a colori.
E’ indubbio, però, che quell’ampia fetta di elettorato può decidere di avere un ruolo decisivo a favore dell’uno e dell’altro.
Rivediamo il ‘film’ delle ultime settimane di campagna elettorale per capire dove i due candidati hanno sbagliato e dove, invece, hanno fatto la mossa giusta.
Il nuovo e il vecchio della politica:
DI PRIMO – MOSSA SBAGLIATA. Non è riuscito a giustificare il Patto della pescheria che lo ha accostato in regime di continuità all’uscente Ferrante e al suo predecessore Mancuso.
D’AGATE – MOSSA AZZECCATA. Ha taciuto senza replicare alle accuse mossegli dalla parte avversa di essere il candidato dell’Equipe 84, la vecchia squadra del centrosinistra adranita.
La scelta degli assessori restanti:
DI PRIMO – MOSSA AZZECCATA. L’indicazione di un grandissimo professionista come il dott. Politi, insieme con l’avv. Mario Costa, è stata assai gradita dai cittadini
D’AGATE – MOSSA SBAGLIATA. Esclusa l’opzione a favore di due tecnici, la scelta è caduta su due donne (fatto apprezzabile) già candidate al consiglio comunale. Il “contentino” ha lasciato, però, l’amaro in bocca ad altri sostenitori.
Comizi e comunicazione con gli elettori:
D’AGATE – MOSSA SBAGLIATA. Non è piaciuta la chiusura affrettata della ‘porta del dialogo” a Nicola Monteleone. Anche senza apparentamenti ufficiali, gli elettori di quest’ultimo si aspettavano segnali di interesse che, però, non sono arrivati.
DI PRIMO – MOSSA SBAGLIATA. Il comizio “sfacciato” di Mancuso, domenica 17, ha cannibalizzato l’interesse di tutti facendo arretrare in secondo piano il candidato sindaco.
Programmi e risanamento economico:
DI PRIMO – MOSSA SBAGLIATA. Avendo ben chiaro che soffermarsi sui programmi rischiava di scatenare un effetto soporifero sugli elettori, Di Primo ha affrontato a volo d’uccello le varie questioni. Su quella più spinosa, il pre-dissesto, ha lasciato che sui social si diffondesse la voce secondo la quale, come d’incanto, il deficit milionario si era abbassato.
D’AGATE – MOSSA SBAGLIATA – Il “basso profilo” mal si sposa con l’esigenza di chiarezza del tutto necessaria in una fase delicata come questa. Ai cittadini-elettori andava detto non solo che la città è a un passo dal baratro ma ciò che bisogna fare per evitare che ciò accada.
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