Per fermare l’avanzata del ballottante Angelo D’Agate, lo schieramento avversario a sostegno di Aldo Di Primo preme a più non posso sul tasto della vetustà, delle responsabilità pregresse e, per parlare dei giorni nostri, della esigua rappresentanza consiliare (appena 5 consiglieri eletti). “Sono quelli dell’84 e ci hanno lasciato un disastro” ha sottolineato Fabio Mancuso domenica scorsa nel corso del comizio.
“Vecchi” e senza numeri in consiglio comunale è il mantra che ripetono tutti i consiglieri di maggioranza, dimentichi del fatto che alcuni di loro nella passata legislatura vennero eletti “di qua” per poi passare con disinvoltura “di là”. Il Centrosinistra vintage di D’Agate ad un passo dalla presa di Palazzo Bianchi è formato dalla vecchia squadra di politici che oltre trent’anni fa deteneva il potere poi ceduto nei vent’anni seguenti, a furor di popolo, a Mancuso e a Ferrante.
“L’Equipe 84” additata da Mancuso è formata dall’ex deputato regionale Luigi Gulino, comunista, dai socialisti Pippo Leocata, Alfio Mangani e Turi Marcellino, dal democristiano Diego Di Gloria, già presidente della Provincia di Catania, e da Giovanni Caruso, ex consigliere provinciale di Rifondazione comunista. A questi nomi va aggiunto quello del candidato sindaco Angelo D’Agate, ex democristiano assai vicino all’allora presidente della Regione Rino Nicolosi (dopo aver militato nella corrente di Mariano Coco). Alla “reunion” manca solo l’ex socialdemocratico Vincenzo Castiglione. Tra figli e nipoti d’arte il Centrosinistra vintage ha piazzato propri candidati in lista molti dei quali sono stati eletti in consiglio comunale.
E così trentaquattro anni dopo, l’Equipe 84 corre il rischio di tornare al primo posto in classifica.
Potrebbero interessarti anche questi articoli